Roma, 11 dic – Al termine del breve ma intenso giro di consultazioni, Mattarella ha assegnato all’ex ministro degli Esteri Paolo Gentiloni l’incarico di formare il governo dopo le dimissioni di Matteo Renzi. Nelle mani del nuovo premier passano una serie di dossier scottanti, primo fra tutti quello su Monte dei Paschi che rischia di essere una vera e propria mina, fra la necessità di salvare la banca e le stringenti regole europee che impongono passaggi obbligati per la risoluzione delle crisi bancarie.
Passaggi che, fra bail-in e compartecipazione di azionisti e obbligazionisti, possono portare a gravi danni per l’economia ed il risparmio italiani, a meno di non voler arrivare allo scontro frontale con l’Ue. Se sulla religione unica europeista diffusa fra la quasi intera classe politica italiana non vi sono dubbi, le differenze se mai sono da ricercarsi nell’atteggiamento che presidente del consiglio o i ministri competenti decidono di tenere nei confronti di Bruxelles. Renzi stava in qualche mondo – al netto dei bluff referendari, ormai si può parlare solo di ipotesi – tentando di giocare le poche carte che aveva in mano per strappare maggiori concessioni all’ottusa burocrazia continentale, rivendicando a tratti anche (ma teniamo sempre presente la campagna elettorale) spazi di sovranità ritagliati pur sempre con lo scalpellino, come ad esempio nella velleitaria crociata che ha portato al veto al bilancio comunitario.
Gentiloni invece? A leggere alcune sue uscite, sembra che il suo rispetto al verbo dell’Unione Europa sia cieco, pronto ed assoluto. “Sogno gli Stati Uniti d’Europa”, scriveva su twitter il titolare della Farnesina, “Se esistessero – proseguiva il tweet – la crisi dell’euro sarebbe gestita”. Poi l’affondo: “E nel #medagliere olimpico oggi saremmo primi con 18 ori“. Aveva già superato, in clima giochi olimpici, le successive uscite della Boschi sulle migliori cure per il cancro in caso di vittoria del Sì al referendum. Distanziando nettamente i commentatori che prima della Brexit parlavano di fine della civiltà politica occidentale. Le medaglie, vogliamo metterle al confronto con la disoccupazione e l’austerità? A chi gli faceva notare alcuni problemi di fondo del ragionamento, Gentiloni rispondeva proseguendo imperterrito: “Dobbiamo cedere sovranità a un’Europa unita e democratica“. Chiaro e tondo. Così come è imperturbabile sull’euro: “Se saltasse ne pagheremmo le conseguenze per vent’anni”. L’invasione di cavallette no? E per inciso, negli ultimi venti anni che conseguenze abbiamo pagato per esserci invece entrati, nella moneta unica? Buon governo a tutti.
Nicola Mattei
7 comments
Se saltasse l’euro ne pagheremmo le conseguenze per vent’anni?
Per adesso ne stiamo pagando le gravi conseguenze da 43 anni!
Correggo: 43 anni per l’iva, 16 anni per l’euro.
I due mattoni che hanno affondato l’Italia.
Con l’Iva ci hanno derubato del 20%
Con l’euro ci hanno derubato del 50%
Il resto che ci rimane hanno anche il coraggio di tassarlo all’inverosimile!
Gentiloni,
un figuro ginoflesso e asservito all’elitè.
Intanto Alf Ano edi il massone Verdini stanno tramando, neanche tanto in segreto, per varare un bel Renzi BCE UE bis. Ma stavolta hanno fatto male i conti, la gente scenderà in strada coi forconi e farà il culo al porco Napolitano ed ai servi della UE che hanno massacrato gli italiani. Italia alza la schiena e vai alla riscossa!
sono nato nel 1952 .questo e’ il 58 governo che mi becco.
l’unico che si salva e’ il tambroni del 1960 dc con sostegno msi e qualche eterogeneo politico liberale e monarchico.la benzina venne diminuita,come pure il canone rai,lo zucchero,i prezzi dei medicinali ,i fertilizzanti e altri prodotti in genere.
nelle carcere venne abolita la rasatura obligatoria,si comincio’ a
preparare il piano energetico con studio centrali nucleari. tutto vano con i moti di genova….ritornarono i pirati della politica
Arrestate M e N