Roma, 19 nov – Da 10 ad oltre 46mila euro nel giro di soli cinque anni, con un aumento superiore al 100% fra 2014 e 2015. A meno che in seno alla Fiap, l’associazione dei partigiani che raccoglie le formazioni “bianche” e che accede i contributi destinati dal ministero della Difesa a tali enti, non abbiamo costituito un ufficio apposito per attività di lobbying capace di spingere per questo singolare incremento di dotazione, la circostanza è singolare. E sta scatenando numerose polemiche.
Al di là dell’opportunità di continuare ad erogare fondi ad associazioni ormai da tempo fuori dalla storia, la Fiap si caratterizza infatti rispetto agli altri soggetti che raggruppano ex partigiani, per essersi schierata a favore del Sì al referendum costituzionale. A differenza ad esempio, prima fra tutte, dell’Anpi, da mesi in scontro aperto contro il Pd. E così, mentre alla prima fra 2015 e 2016 veniva accordato il 50% in più, l’Anpi vedeva le risorse messe a disposizione scendere di circa il 3% dopo i continui aumenti degli anni precedenti.
Nicola Mattei
1 commento
Ragazzi va bene tutto ma adesso scandalizzarci per i mancati fondi all’anpi è esagerato.
Queste dispute democratiche ve le lascio.
Andre