Roma, 1 nov – Fuori programma a Palazzo Chigi, ieri, quando il premier Matteo Renzi si è presentato in conferenza stampa con sullo sfondo solo tricolori. Niente bandiera Ue issata sul pennone, come protocollo vorrebbe. Una svista? Un errore dell’addetto al cerimoniale?
Nulla di tutto questo ma una scelta – che non è passata inosservata – a testimonianza dei pessimi rapporti attualmente in corso fra Roma e Bruxelles. L’assenza della bandiera Ue dalla scenografia ufficiale segue infatti di poche ore lo scontro che ha visto il premier dichiarare solennemente che per la ricostruzione post-sisma saranno usate tutte le risorse necessarie, “senza alcun riguardo per le regole tecnocratiche”. Una decisione che prelude ad un aumento del deficit, contravvenendo quindi agli impegni assunti nei confronti della Commissione Europea, la quale, da parte sua, aveva però assicurato che le spese direttamente legate al sisma che ha colpito il centro Italia sarebbero state automaticamente scomputate in quanto una tantum.
Decisione che, evidentemente, non è andata giù a Renzi, ancora alla ricerca di coperture per qualche spesa extra in vista del referendum costituzionale. Da qui la ripicca, forse il tentativo in extremis per ingraziarsi alcune simpatie prima dell’apertura delle urne. Ma, ammesso e non concesso che il premier voglia davvero superare unilateralmente le (assurde) regole comunitarie, ci vorrà molto di più che nascondere un paio di bandiere Ue..
Nicola Mattei