Milano, 22 set – Fecero il saluto romano al Presente per Sergio Ramelli e per questo l’Anpi pretendeva che venissero condannati per apologia di fascismo. I giudici della terza sezione penale della Corte d’Appello di Milano, però, hanno assolto i due militanti di CasaPound Italia in una sentenza che promette di fare giurisprudenza. Ne parliamo con l’avvocato Vanessa Bonaiti, legale di uno dei due imputati
Avvocato, andiamo subito al sodo: in Italia il saluto romano è legale?
Domanda non facile, perché in teoria, secondo la normativa, tutto quello che attiene al disciolto Partito fascista sembrerebbe essere illegale. Va detto che la normativa è molto poco chiara. Una delle discriminanti è che quel gesto sia fatto a fini di proselitismo politico. Il dubbio che abbiamo sollevato in questo processo è stato: fino a che punto una manifestazione per una persona morta che già apparteneva a quell’ambiente può essere considerata un mezzo per creare nuovi adepti? E poi abbiamo posto il problema della pericolosità.
In che senso?
La XII disposizione transitoria della Costituzione non mira a istituire un reato d’opinione, ma a punire le azioni concrete. Insomma, colpisce un pericolo in concreto, non in astratto. È per questo che noi abbiamo voluto contestualizzare il saluto romano degli imputati nell’ambito di quella specifica manifestazione. Mi hanno riferito che i giudici sono stati in camera di consiglio 3 ore perché hanno rivisto tutti i filmati di quella manifestazione. Questo è positivo, perché significa che hanno voluto contestualizzare i fatti per vedere che non vi fosse pericolosità in concreto.
Questa sentenza può creare un precedente, anche se non siamo nel sistema anglosassone e spesso assistiamo a giudici che si contraddicono in diverse cause?
È vero che non siamo in Common Law, è vero che le sentenze non fanno immediatamente giurisprudenza, ma è anche vero che tutti i giudici fanno sempre riferimento ad altre sentenze, nei loro pronunciamenti. Quindi forse sì, un po’ di giurisprudenza l’abbiamo creata. Del resto il tribunale di Milano è un tribunale importante.
Qual è secondo lei lo stato della libertà d’espressione in Italia, dal punto di vista giuridico?
La mia opinione personale è che nel limite del rispetto personale la libertà debba essere totale. Dal punto di vista della normativa, ci si deve lavorare ancora molto. In teoria i cosiddetti reati d’opinione non dovrebbero colpire l’opinione, ma le modalità di espressione. Molto spesso, però, si finisce per colpire direttamente il pensiero in sé. È una deriva molto pericolosa. Io mi auguro che si torni a riferirsi alle reali problematiche, colpendo solo la pericolosità in concreto degli atti.
Adriano Scianca
4 comments
ribadisco che l’anpi è l’associazione nazionale dei traditori e dei vigliacchi.
saluto al Duce….
lo sto facendo davvero il saluto romano… denunciatemi!!!!
hai dimenticato assassini
…e assasini…
Ma ce ne sono ancora vivi di questi mercenari rossi?