Baghdad, 9 set – La diga di Mosul, importantissima infrastruttura strategica nel nord dell’Iraq, è il prossimo obiettivo dello Stato Islamico. A lanciare l’allarme sono fonti qualificate di Wikilao, sito specializzato in questioni di intelligence e difesa, si parla di “un attacco in grande stile, su cui si lavora da mesi”. A Mosul sono dislocati la task force “Presidium” dell’esercito italiano e i civili della ditta Trevi di Cesena che si occupano del consolidamento della diga irachena, la quarta in ordine di importanza di tutto il Medio Oriente.
Questa volta niente proclami su internet per l’Isis, che al contrario preparava l’azione nella massima segretezza, a tradirli però sono stati i frenetici spostamenti di uomini sul terreno che hanno insospettito gli uomini dell’intelligence. Secondo Wikilao, “i leader dell’Isis hanno deciso di costituire un esercito vero e proprio, formato da circa duecento elementi, sparpagliati in diversi villaggi (Zanazil e Zarnuq fra di essi) dopo un raduno nei pressi delle alture di Badush, ad una quindicina di chilometri da Mosul, dove peraltro sarebbero stati scavati dei tunnel che potrebbero sbucare nelle immediate vicinanze della diga”.
Il contingente che dovrebbe dare il via all’operazione Gazwat al-Mawt (Conquista della morte) è formato da una multinazionale di combattenti con svariati passaporti, russi, francesi, libici e tunisini. Nell’operazione sarebbero coinvolte anche cecchini, tra cui alcune donne e una decina di kamikaze ceceni. Le fonti rivelano che i mezzi a disposizione degli uomini del califfo al-Baghdadi siano di tutto rispetto “Si parla di pezzi di artiglieria da 122 e 130mm, in grado di colpire obiettivi distanti fino a venti chilometri e perfino di missili, che sarebbero stati nascosti in alcuni camion-frigorifero”.
Guido Bruno