Berlino, 25 lug – Sembrano non bastare i due attentati di probabile matrice jihadista che la Germania ha subito negli ultimi sei giorni. Prima un richiedente asilo afghano ha colpito i passeggeri di un treno regionale in Baviera ferendone quattro al grido di Allah Akbar e ieri sera un rifugiato siriano ha piazzato un ordigno esplosivo in prossimità di un luogo in cui stava svolgendosi un festival musicale . Come risposta all’escalation terroristica che sta scuotendo tutta l’Europa, il ministro della Difesa Ursula von der Leyen ha rilasciato un’intervista alla Frankfurter Allgemeine am Sonntag nella quale ha dichiarato la volontà del governo tedesco di arruolare rifugiati nell’esercito della Repubblica Federale. Non solo, ha annunciato il varo del provvedimento presentandolo come un “progetto pilota con un centinaio di rifugiati richiamati a svolgere compiti civili come costruzioni, genio, ingegneria, corpo sanitario e logistica. L’idea è che così quando potranno tornare, in Siria ad esempio, potranno aiutare la ricostruzione del Paese, ma anche contribuire all’addestramento delle forze armate locali”.
Quelli che abbiamo accolto spalancando le porte dell’Europa si fanno saltare in aria, ci uccidono, compiono attentati e stragi? No problem, la risposta è: più integrazione. Anzi, “integriamoli” proprio nell’esercito così almeno le armi potranno reperirle in modo legale invece di comprarle al mercato nero della criminalità. Questa psicosi autolesionista ha almeno suscitato qualche polemica nella maggioranza del governo tedesco, ma il provvedimento sembra avviarsi verso un tranquilla approvazione.
Mentre l’Europa brucia con la cadenza di un attentato al giorno, le nostre dirigenze politiche non mollano la presa ormai completamente offuscate dal politicamente corretto e dal timore di passare per razziste. I tedeschi, poi, sembrano continuare ad esprimere il proprio senso di colpa per le responsabilità delle tragedie della seconda guerra mondiale auto infliggendosi punizioni corporali come i più fanatici dei tradizionalisti cattolici. Cosa e quanto dobbiamo pagare ancora prima di poter affermare ciò che logica imporrebbe e cioè che bisogna chiudere le frontiere per non far entrare altri “profughi”? Quanti morti dobbiamo ancora piangere prima di poter dire che espellere dall’Europa gli immigrati irregolari non è razzismo ma buonsenso? Speriamo il prima possibile, magari prima del prossimo attentato.
Aurelio Pagani
3 comments
Quella sarebbe la “ministressa” tedesca della difesa?! Namobbene…
Quindi la ricetta è arruolare nell’esercito tedesco chi ha disertato in Siria?
…siamo alla frutta, tra malati mentali si intendono.