Quarto articolo di approfondimento sulla strage di Ustica, dopo che le dichiarazioni del giudice Rosario Priore hanno riaperto il dibattito rispetto all’”Affare Maltese” e la possibile “Pista libica” dietro i fatti di Ustica e Bologna (link al primo articolo, link al secondo articolo, link al terzo articolo).
Roma, 18 lug – Il precedente articolo si chiude con la mia nomina (ottobre 1995) al “Supplemento di perizia radaristica” come Consulente Tecnico della parte civile Itavia. E’ un riesame completo di tutti i dati radar civili (Ciampino) e militari (in primis Marsala, Poggio Ballone, Siracusa, Poggio Renatico etc). Non me lo aspettavo e ne sono felicissimo: mi consegnano i tabulati radar in formato digitale, quindi ci si lavora bene. Sono particolarmente curioso di verificare la traccia di un oggetto quasi fermo a una quota elevatissima davanti alla costa della Sardegna, a circa 200 km dal punto del disastro, e che scompare nello stesso momento in cui il DC9 viene colpito (spegnimento del trasponder). Nella perizia Blasi (1987) era stata definita “traccia di difficile interpretazione”, codice identificativo del radar militare di Marsala “AJ450”. Sulla natura di AJ450 si era scritto nel “Rapporto Pisano” (maggio 1989, una inchiesta interna dell’Aereonautica ordinata dal Min. della Difesa dell’epoca On. Zanone). Dice riguardo ad AJ450: “trattasi di probabile pallone-sonda”. Non mi torna. Ne 1975 ero un tecnico universitario e stavo in un gruppo di ricerca universitario sul solare termodinamico. Ero quindi andato alla sede del Servizio Metereologico dell’Aereonautica a prendere le carte di insolazione italiane, iniziate in occasione dell’anno geofisico internazionale del 1960. L’ufficiale era stato molto cortese e avevamo parlato anche delle rilevazioni dei venti fatte con i palloni-sonda, spiegando che le rilevazioni, effettuate tramite radar, restavano in archivio per almeno trenta anni, praticamente per sempre. Quindi perché “probabile” pallone-sonda? Bastava guardare in archivio! Per cui nella mia analisi dei dati radar la traccia AJ450 ha subito avuto una attenzione speciale. La materia che andremo a trattare è abbastanza complessa e sconosciuta ai più. Cerco di renderla in forma divulgativa e concettuale, con i rimandi tecnici di approfondimento nei link. Per chi proprio non ce la fa c’è il “volo di Gheddafi” con gli “amerikani” che lo volevano abbattere: soluzioni semplici per menti semplici, sane ed appaganti.
Guerra elettronica: sono quelle tecnologie che permettono di disturbare, neutralizzare o ingannare i radar avversari. Inizia con la nascita del radar: nella seconda guerra mondiale i bombardieri inglesi scaricavano milioni di “windows” (oggi si chiamano “chaff”), sottili strisce di alluminio che neutralizzavano i radar tedeschi facendo apparire sui monitor delle “nuvole” dentro le quali si celavano i bombardieri inglesi. Questo è un esempio di “Jamming”, disturbo. Negli anni ’70 è tutto elettronico, l’aereo incursore è dotato di sistemi elettronici che emettono segnali elettromagnetici: può disturbare il radar ma anche ingannarlo (si chiama “Deception”) mostrandosi per qualche cosa di diverso da quello che è realmente. Ad esempio un pallone-sonda. Ma esaminando i tabulati radar di Marsala viene subito una sorpresa: la guerra elettronica comincia prima del sospettato AJ450, inizia con la traccia AJ453 (“AJ” è l’identificativo del radar di Marsala, ad esempio “LL” è l’identificativo del radar di Poggio Ballone in Toscana, e così via. Il numero di tre cifre viene assegnato ciclicamente dal sistema, anche più volte: quando ad esempio AJ453 codice trasponder 0773 con identificazione Cod. 56 Zombie esce dalla portata del radadr di Marsala la sigla AJ453 viene nuovamente assegnata ad un altro aereo con codice trasponder 0226 con identificazione Co. 46 Friendly).
Dunque AJ453-0773-56Zombie appare sul radar di Marsala alle 18:09 Zulu (“Zulu” è l’ora di Greenwich, il disastro del DC9 avviene alle 18:59 Zulu, corrispondenti alle 20:59 ora legale italiana). Viene da nord, ha sorvolato la Sardegna con la sigla LL037 di Poggio Ballone, LL437-0773-56Zombie. Il Cod. 56 Zombie viene assegnato agli aerei civili del Patto di Varsavia o comunque dei paesi considerati “non amici” fra cui la Libia, e il volo è assimilabile a quello della “aeroambulanza” 5A-DDY di proprietà dello Stato libico che è di base sull’aereoporto di Ginevra, l’aereo è un Beechcraft 200 King Air. L’aereo è considerato dei “Servizi” libici (una aeroambulanza dovrebbe stare in Libia per portare gli ammalati libici, non a Ginevra, mica porta gli ammalati svizzeri in Libia). Del volo di 5A-DDY lo sappiamo grazie alla registrazione di una telefonata fra i radaristi di Poggio Ballone e i loro colleghi di Tolone, relative a un volo Ajaccio-Tripoli. Il magistrato con regolare rogatoria internazionale chiede informazioni a riguardo, e la Francia risponde per bocca della Direzione Generale della Polizia dell’Aria e di Frontiera che nel giorno 27 iugno 1980 non c’è stato nessun volo Ajaccio-Tripoli. Quindi il magistrato con una nuova rogatoria insiste replicando che 5A-DDY ci ha pagato le tasse di sorvolo sulla Sardegna, la ricevuta è nell’Archivio Generale delle Ferrovie dello Stato. A questo punto la Francia “non risponde”, né risponderà mai. Poichè sui tabulati radar l’unico che vola verso la Libia con. Cod. 56 Zombie (Libia) è appunto AJ453-0773-56Zombie proveniente da nord (radar di Poggio Ballone, traccia LL437-0773-56Zombie) AJ453 e 5A-DDY sono la stessa cosa. Ma è un falso. Infatti 5A-DDY è come abbiamo visto un Beechcraft 200 King Air che vola a 270 nodi (max 290=537 km/h) mentre sui tabulati radar ce l’ho alla bellezza di 510 nodi (944 km/h) e dobbiamo concludere che non poteva essere un Beechcraft King Air 200, ma un aereo molto più performante.
E poiché ci ha pagato le tasse come 5A-DDY Beechcraft 200 King Air il piano di volo era falso, era un altro aereo che per sorvolare il nostro spazio aereo ha presentato un piano di volo come Aeroambulanza 5A-DDY. Ma prima di decollare quando il pilota ha presentato alla torre di controllo un piano di volo falso lo hanno ben visto il vero aereo che si spacciava per Aeroambulanza, mica sono ciechi. Da dove è partito? Da Ajaccio per Tripoli ci dice la tassa di sorvolo, ma la Francia prima nega e poi è muta come la sfinge. Ma soprattutto, chi era? Che aereo era? Le sorprese non finiscono qui. Alle 18.19Z e alle 18.20Z la traccia AJ453 mostra una evidente anomalia. Per due battute la traccia si “sdoppia”, cioè manda una seconda “eco radar” quattro secondi dopo essere stata illuminata. Poiché il “periodo” (tempo di un giro d’antenna) del radar di Marsala è di 11,3 sec. una traccia può essere battuta a intervalli minimi di 11,3 sec. Il “fenomeno” (è il primo atto di “guerra elettronica”) accade due volte e non passa inosservato. Infatti dopo circa un minuto la traccia AJ453 appare da Cod. “56 Zombie” a Cod. 76 “assegnata all’intercettore pilotato”: gli stanno mandando contro un caccia! Dopo altri 40 secondi viene creata la traccia AJ000 cod. 64 “Intercettore”, che avvia la procedura di intercettazione (la traccia AJ000 si trova appena a sud di Marsala, serve per “vettorare” il bersaglio, cioè a dare la migliore rotta di intercettazione appena il caccia si alzerà in volo). Ma il fenomeno non si ripete, la traccia AJ453 ritorna Cod. 56 Zombie e la “caccia” non viene effettuata. Da notare che AJ000 è l’unica traccia cod. 64 “Intercettore” creata nella giornata. E AJ453 è l’unica traccia della giornata su cui si mette il cod. 76 e si avvia una azione di intercettazione. E siamo alle 18.21Z, esattamente 38 minuti prima della strage di Ustica.
– Ma no, lei che va a pensare, ipotesi fantascientifiche! E’ chiaro che a Marsala si stavano esercitando!
– Esercitando a fare che? E le doppie battute?
– Ma no, quella è una evidente anomalia del radar, magari l’eco di un lobo laterale!
– Come, l’antenna del radar aveva girato di 127 gradi ed è il lobo laterale?! Che aveva gli occhi dietro come i camaleonti, ‘sto radar?! (mi comincio a incazzare). E su settemila battute radar della giornata il lobo laterale vede solo quella, proprio quella? Niente, non se ne cava niente.
AJ453 prosegue verso sud, poi si abbassa repentinamente e vira verso sud-ovest (“forse atterra a Tunisi” recita pudicamente la perizia radaristica. Potrei ancora obiettare che la Tunisia non è fra i paesi a cui si assegna il Cod. 56 Zombie, la Libia si. Ma è meglio fare da soli, sono già ricominciati gli insulti: “oggettivamente, depista”, scriverà uno dei Generali). Adesso occorre fare alcune precisazioni. Le precedenti commissioni di inchiesta avevano ricevuto i tabulati radar di Marsala per un’ora a cavallo dell’incidente, mezz’ora prima e mezz’ora dopo. Gli fanno guardare il cielo coi paraocchi, dicevo al mio amico Franco Scottoni nei pomeriggi passati a Repubblica. Manco a dirlo AJ543 non ci rientra, ma proprio per qualche minutino, due o tre minuti, ma guarda il caso. Nesssuno sa che esiste fino a ottobre 1995. Questi paraocchi (poi ne feci un tormentone: indossando i “paraocchi virtuali” potevi entrare nell’hangar e non vedere il buco del missile, di tutti i Periti e Consulenti tenici lo vedevo solo io, l’unico che non era minimo professore universitario). Dicevo, questi paraocchi ebbero un effetto devastante nella audizione alla Comm. Stragi del Generale Pisano a ottobre 1989 (quella in cui l’On. Casini voleva portare Pisano a vedere il buco del missile, Casini non è professore universitario, evidentemente). Il Gen. Pisano parla di un aereo non identificato di cui l’Aereonautica ha chiesto a Civilavia, fin dal 8 aprile 1989, i piani di volo che permetterebbero di identificarne la nazionalità e il tipo del velivolo. E questo aereo non identificato porta la sigla AJ453. Poi parla di un velivolo “fantasma” ma “amico” che attraversa la rotta del DC9. E’ esattamente quello che avete letto finora e che leggerete nel prossimo articolo. Ma il Gen. Pisano non sa quello che lo aspetta.
Ancora un giorno e due uomini politici democristiani, anche loro in Commissione Stragi, l’On. Zamberletti e l’On. Bosco, fanno una rivelazione clamorosa. Il velivolo AJ453 indicato dal Gen Pisano non è affatto un velivolo sconosciuto. L’unico velivolo presente sulla Aereovia Ambra 13 e che “incrocia” il DC9 italiano è si AJ453, ma si tratta del volo della Beatours Malta-Londra, quindi un volo charter che riporta a casa i turisti, che era già stato identificato dai periti della Commissione Blasi come “aereo n. 3” e con tanto di codice trasponder 0226. Nei giorni successivi pagine e pagine di giornali accusano il Gen. Pisano di aver tentato di “depistare” o quanto meno di essere uno sprovveduto che non ha neppure controllato un dato che la commissione di indagine giudiziaria ha accertato da anni. Se ne chiede da più parti le dimissioni, e scrive Il Messaggero del 14 Ottobre ’89: “Nessuno forse se ne sarebbe accorto se i due commissari democristiani, Zamberletti e Bosco, non si fossero preoccupati di smentire la versione data ieri dalla stampa e non avessero fornito indicazioni così precise“.
In realtà Pisano aveva ragione ed ha tentato di svelare a ottobre 1989 quello che vi sto raccontando ora, a luglio 2016. Pisano è stato travolto dall’“effetto paraocchi” di cui all’epoca eravamo tutti inconsapevoli (tranne Pisano stesso, come vederemo).
Di AJ453 nella giornata del 27 giugno sul radar di Marsala ce ne sono quattro.
1) AJ453 dalle 13.12Z alle 13.28Z, con cod. 46 Friendly
2) AJ453 dalle 18.12Z alle 18.33Z, con cod. 56 Zombie e cod. trasponder 0773
3) AJ453 dalle 18.36Z alle 18.57Z con cod. 46 Friendly e cod. trasponder 0226
4) AJ453 dalle 19.49Z alle 20.17Z con cod 46 Friendly
Come potete vedere lo AJ453 trasponder 0773 a cui si riferisce Pisano è quello di cui abbiamo parlato finora ma di cui nessuno conosce l’esistenza per via dei “paraocchi”, mentre lo AJ453 trasponder 0226 è il Beatours di cui parlano l’On. Bosco e l’On. Zamberletti, in tutta buona fede. Il Gen. Pisano sicuramente lo sa (il nastro radar di Marsala è dell’Aereonautica, lo ha visto tutto) ma deve accettare la lapidazione perché il nastro è stato consegnato ai periti giudiziari per una sola ora a cavallo del disastro. Se andasse a rivelarne altre parti violerebbe un segreto militare. Non può replicare e precisare. Io dei paraocchi lo sapevo già, ma purtroppo me li hanno levati, grazie alla decisione del magistrato di esaminare il nastro per intero, solo a partire da ottobre 1995.
Ora vediamo, anche per introdurre il secondo capitolo sulla guerra elettronica, se ne trovassimo qualche cenno sempre nella audizione del Gen. Pisano del 1989:
Pag. 627 – Gen. Pisano: (il radar di Marsala, nda) è così tecnicamente avanzato che, in ipotesi, vede anche gli aerei invisibili ai radar; ha degli apparati da contromisure elettroniche, ha degli apparati contro gli impulsi elettromagnetici: tutto questo è all’interno del sistema e una persona competente lo può dedurre matematicamente in maniera chiara proprio leggendo il nastro.
Bene, ce lo dice anche Pisano nel 1989. Nel prossimo articolo torniamo sulla guerra elettronica, di come l’incursore è riuscito ad eludere la sorveglianza del sistema radar di difesa nazionale ed arrivare sotto lo sfortunato DC9 dell’Itavia.
P.S – I piani di volo che il Gen. Pisano chiede fin dal 8 aprile 1989 a Civilavia (Min. Dei Trasporti) e che avrebbero permesso di svelare l’identità di AJ453 già nel 1989 non li avrà mai. Non li avrà né Pisano, né la Comm. Stragi, né io. “Sono stati distrutti nel corso di normale sfoltimento di materiale d’archivio”. Così andrà a dichiarare in Parlamento, se non erro nel 1992, l’allora Ministro On. De Michelis (PSI). Però ci siamo arrivati lo stesso, grazie a uno staff giudiziario che sapeva lavorare e all’Archivio Centrale delle Ferrovie dello Stato. E, diciamolo pure, grazie a un C.T. cocciuto che si è analizzato settemila battute radar una per una. Appuntamento al prosimo capitolo della saga.
Luigi Di Stefano