Roma, 13 lug – Era in prima fila ai funerali di Fermo insieme alla Boldrini, si è costituita parte civile (per quale oscura ragione e in qualità di cosa non è dato sapere) nel processo che vede imputato Amedeo Mancini con l’accusa di omicidio preterintenzionale e ha scritto una lettera alla vedova del trentaseienne nigeriano Emmanuel Chidi Namdi. Si tratta di Cécile Kyenge, già Ministro dell’integrazione (dicastero creato ad hoc proprio per la politica congolese) del governo Letta e attualmente eurodeputata del PD.
Dopo l’omicidio di Fermo, anche la Kyenge si era unita al coro degli indignati speciali che avevano immediatamente bollato il tragico fatto come risultante del razzismo che imperverserebbe nella società italiana. Anzi, la Kyenge aveva rincarato la dose “facendosi portabandiera del movimento del tic anti-razzista”. C’è di più: l’ex ministra si è scagliata contro il direttore di Libero Vittorio Feltri per il titolo comparso in prima pagina “Se l’Italia è razzista, la Kyenge è cinese“. Titolo che in realtà utilizza il paradosso per affermare quello che poi ha asserito la Kyenge stessa nel video e cioè che l’Italia non è un paese razzista. Ma l’ex ministro va totalmente in cortocircuito prima dicendo che “titoli del genere istigano all’odio razziale” (?) e poi affermando per l’appunto che non tutti gli italiani sono razzisti. Quindi gli italiani sono razzisti o no? Ma la chicca la ritroviamo nella parte iniziale del video quando l’eurodeputata piddina contesta il titolo del giornale asserendo: “come fa il direttore Feltri a dire che non sono cinese, non potrei esserlo? non potrei avere un passaporto cinese?” E’ questa l’ideologia immigrazionista: possiamo essere qualsiasi cosa, chi se ne frega del sangue, degli antenati e del luogo di nascita. Basta avere un passaporto per essere qualsiasi cosa vogliamo.
Aurelio Pagani
8 comments
Però potevano dirle di aumentare il contrasto del collegamento… o sarebbe stata una constatazione razzista? 😛
Ragazzi, la Kyenge più la mettono in televisione e meglio è. Ogni volta che apre bocca sono vagonate di voti e di consensi che abbandonano i lidi sinistri.
La dott.sa Kyenge dovrebbe tornare in Katanga, dove è nata. C’è un gran bisogno di medici laggiù. Ah, forse preferisce rimanere al parlamento europeo. Lauto stipendio e niente negri straccioni a cui badare. Ma non è che è razzista?
Gurupunk… Come fai a dire che è del katanga… le hai guardato il passaporto? Le hai controllato i documenti? Scimmia Kyenge è meglio che i documenti non te li controlli mai nessuno perché se no scoprono che sono falsi e ti spediscono in cina dove ti fucilano per razzismo!
Ma certe cose come quella dì volersi costituire parte civile, sono prive dì ogni fondamento giuridico; questa può avere luogo solo all’apertura del dibattimento processuale, o nelle fasi preliminari. I giornalisti oltre che faziosi sono anche incompetenti sul diritto processuale penale. Poi, come è chi potrebbe accettare questa come parte civile sarebbe difficile da spiegare ai giornalisti.
Negra.
Patetica. Non vale neanche un’unghia del suo padre “chef du village” che fa le magie con le ossa di pollo.
Certo che il pd, possiede veramente un’abilità straordinaria nel scegliere i propri deputati e rappresentanti. Se c’è in giro della vera e propria “immondizia” (perché come “politicante”, viste le sue nulle conoscenze politico-sociali, e le sue altrettanto nulle capacità diplomatiche, la “sig.ra” kyenge è veramente immondizia) possiamo star sicuri che la raccatta tutta.