Roma, 10 giu – Nel pieno della crisi del centrodestra aperta dalle ultime comunali con tanto di strascichi – vedi querelle Mussolini-Meloni – e lotta per la leadership in corso, piomba come una bomba la salute di Silvio Berlusconi. L’ex premier dovrà farsi operare al cuore. A dispetto del giovanilismo ostentato e di quelle che i giudici di Bari hanno definito “cene poco eleganti”, l’età è quella che è, i medici hanno spiegato che il Cavaliere ha rischiato di morire. E si dice che la figlia Marina abbia sentenziato: “Papà non deve più salire su un palco!”.
Berlusconi, dal canto suo, ha pubblicato una nota su Facebook in cui ha spiegato: “Sono sereno e affronto questo passaggio delicato affidandomi a Dio e alla straordinaria professionalità dei medici e del personale del San Raffaele. Desidero ringraziare tutti coloro che mi hanno fatto pervenire manifestazioni di affetto ed espressioni augurali, mi hanno davvero commosso. Non dimenticherò le parole di amici, di esponenti politici, di collaboratori di una vita di lavoro, dei moltissimi sostenitori che mi hanno fatto sentire la loro vicinanza con calore straordinario”. Dal punto di vista politico Berlusconi non ha dubbi: “Seguo da qui le vicende politiche in vista dei ballottaggi, e chiedo a tutte le donne e gli uomini di Forza Italia il massimo impegno per far prevalere i candidati del centro-destra ovunque siano in campo. Fi è pienamente operativa nei suoi organismi nazionali e periferici ed è perfettamente in grado di operare in questi giorni di mia forzata assenza”.
Al di là dell’ottimismo di facciata, è ovvio che l’addio alla politica del leader di Forza Italia è ormai vicino. Chi lo sostituirà? I contatti tra il partito e Berlusconi sono affidati a Gianni Letta e Niccolò Ghedini. Sembra che, sul modello grillino, anche Forza Italia passerà dal leader carismatico a un direttorio. Ma è sulla figura del leader che si addensano più incognite. Fra i fedelissimi scalpita Mara Carfagna, che ha ovviamente il favore di Berlusconi in persona. Tra i volti nuovi si fa largo invece Stefano Parisi, il candidato sindaco a Milano. Entrambe le soluzioni non farebbero che accelerare la dimensione “moderata” di Forza Italia – ammesso che si chiami ancora così – e del centrodestra tutto.
Il modello Parisi, in particolar modo, è eloquente: a Milano sono già tutti insieme, Forza Italia e Fratelli d’Italia, Lega e Alfano. E il lepenismo? E il sovranismo? E il populismo? E la lotta all’invasione? E la battaglia contro la sostituzione di popolo? E le polemiche con Alfano? E le ire della Meloni sul tradimento romano di Forza Italia? Tutto sembra destinato a finire, se già non è finito. Con un centrodestra a guida Parisi anche l’Italia avrà una “destra normale”, degna di un “Paese normale”, destinato a una normale, normalissima decadenza senza fine.
1 commento
Bell’articolo, come tutti gli altri. Io ho sempre supportato Silvio Berlusconi, gli voglio bene diciamo, contro di lui hanno fatto di tutto e di più, dal momento in cui dava fastidio ai poteri forti dell’Europa e del nostro stesso Stato, era scomodo diciamo. Portò l’idea di liberalismo in Italia, un’alternativa più moderata al capitalismo, diversa dal socialismo/comunismo, condivisibile o meno condivisibile.
Di contro, deve ancora capire che ormai il suo tempo è scaduto, gli italiani non lo hanno capito, o almeno non tutti. Gli elettori di FI sono ormai pochi, quando purtroppo, Silvio non ci sarà più, Forza Italia sarà solo un ricordo.