San Josè, 4 giu – E’ stata una vera e prorpia caccia all’uomo quella messa in atto dai contestatori di Donald Trump, per maggioranza di etnia ispanica, che prima e dopo il convegno del candidato repubblicano a San Josè in California, hanno aggredito ripetutamente i suoi sostenitori. Ad aluni sono state strappate le magliette per strada e presi a pugni, ad altri sono state “ribaltate” le macchine mentre se ne andavano. Sembra che i contestatori abbiano anche realizzato un falò con i cappellini con scritto “vota Trump”. Se l’è vista particolarmente brutta un ragazzo con la maglia con su scritto “costruire il muro” (in riferimento alla barriera che Trump vuole erigere al confine con il Messico), salvato solo dall’intervento di un noto giornalista. La polizia non è riuscita a gestire la situazione e garantire la sicurezza, visto che anche alcuni agenti sono stati feriti.
https://www.youtube.com/watch?v=-SbtvauNNK8&feature=youtu.be
Davide Romano
4 comments
Chicanos de mierda.
In California il numero degli ispanici ha superato quello dei bianchi. Oltre alla strada ormai controllano politica, economia, cultura. Cosa si aspettavano i sostenitori di Trump?
La storia del Sudafrica sarebbe dovuta fungere da lezione per tutti i bianchi del mondo, ma non è stata colta nemmeno lontanamente.
….leggere “le ragioni del sangue” può essere molto istruttivo oltre che piacevole,su cosa succede quando le “minoranze” etniche coccolate e spalleggiate dai soliti buonisti, diventano maggioranza….
Una mia idea è che se non altro, quando la componente etno-sociale ispanica ed “afro” degli usa avrà definitivamente preso il sopravvento sulla componente bianca ed anglosassone, gli stati uniti cesseranno (finalmente e per sempre) di essere quella grande potenza arrogante, infida, rompicoglioni, che sono.
Questo perché gli afro, e gli ispanici, non hanno assolutamente ne la mentalità ne la cultura per continuare a mantenere il paese proiettato in un confronto vincente con gli altri grandi, e la componente bianca è troppo incanaglita per riuscire a risollevarsi a breve. Questo, almeno, è quello che penso io.
Se non fosse perché in caso di crollo degli usa anche noi europei li seguiremmo trovandoci nella “ca*ca” e nell’ anarchia ancora più di quanto siamo adesso, vorrei davvero che accadesse.