Roma, 31 mag – Rosy Bindi mette dietro la lavagna 14 politici “cattivi”. E, da presidente della Commissione Antimafia, stila una lunga relazione sulle relazioni tra politica e malaffare. Solo che, al solito, l’ipocrisia regna sovrana e così, in mezzo alle liste civetta inquinate da cosche varie, spunta anche chi ha nella fedina penale solo reati “politici” e di natura prettamente simbolica. È l’era dell’onesta alla grillina.
Ma andiamo con ordine. I 14 politici “impresentabili” sono così ripartiti: sette di loro si sono candidati a Battipaglia, cinque anche a Roma – un aspirante consigliere comunale e quattro in corsa in un municipio della periferia romana – e altri due sono in corsa in due piccoli centri calabresi. Sono tutti in lizza nelle liste civiche. Ma nella lunga relazione resa nota oggi a palazzo San Macuto emerge anche che uno dei tredici candidati sindaci della Capitale è stato tratto in arresto in flagranza per furto aggravato nel dicembre 2013.
Non ne viene indicato il nome, ma emerge che si tratta di Simone Di Stefano, candidato sindaco di CasaPound, condannato a tre mesi di reclusione e al pagamento di una multa di cento euro per il furto della bandiera Ue nel corso di un movimentato blitz nella sede dell’Unione europea a Roma. Particolare, quest’ultimo, che non tutti i media stanno riportando, limitandosi alla segnalazione del furto, che può far pensare al pubblico chissà quale condotta disonesta.
“È stato un gesto politico e continuo ad esporlo come se fosse una medaglia appuntata sul petto”, ha detto Di Stefano al Primato nazionale. “Noi rivendichiamo quel gesto. È vero, io quella bandiera l’ho rubata perché per me è uno straccio e non deve essere esposta sui palazzi pubblici, in quanto è causa di crisi e di disperazione per i lavoratori italiani. È importante però ribadire come sia maturata quella condanna, perché mi vogliono far passare per uno zingaro che ha rubato il portafoglio sull’autobus. Ma chi ci conosce, chi ci sostiene, sa come stanno le cose e non si lascia intimidire da questa propaganda”.
8 comments
Vergogna ai giornalisti faziosi . Solo Mentana , a dire il vero , questa sera ha raccontato la verità fino in fondo.
Come diceva il grande Ezra Pound ……….studiate giornalai ,ohps ,mi scusino coloro possiede ancora un edicola , loro vendono ciò che gli passano da vendere , ormai si dirabbattono per campare con i giocattoli e libri fantansiosi da marasma
Scusate arrabattono non dirabbatono
Io rubo continuamente bandiere dell’UE. Siccome le uso per pulirmi il culo, occorre poi che le butti, quindi me ne servono continuamente di nuove. Azz… mi sono autodenunciato…
Le consiglierei di usarle come sacchetti per l’ immondizia, se fossero biodegradabili…
Con questa logica Pannella sarebbe stato un trafficante di stupefacenti.
No, lui no. Lui era “dalla parte giusta”. Al massimo sarebbe stato un “compagno che sbagliava”, magari qualche volta un po’ folcloristico, pittoresco…
Ma davvero la Bindi può ancora parlare? O chi per lei? Sono 40 anni che sta dicendo un mucchio di bugie, secondo me non è mai stata in grado di capire nemmeno che cosa significa “lavorare”! Brava “Casapound”, qualcuno che vuole fare per l’Italia! Mi dispiace per Di Stefano, ma coraggio!