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Falcone, Capaci e quello strano 1992 di bombe, inchieste e speculazioni

by Adriano Scianca
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Giovanni_Falcone_magistrato-290x290In occasione del 30simo anniversario della Strage di Capaci riproponiamo questo articolo del direttore Adriano Scianca

Roma, 23 mag – Il 23 maggio 1992, sull’autostrada A29, nei pressi dello svincolo di Capaci, a pochi chilometri da Palermo, il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta saltavano sopra 400 kg di tritolo posti da Cosa Nostra sotto il tragitto del magistrato. Si tratta di una delle azioni più plateali mai commesse da un’associazione che fa della discrezione la sua forza. Pochi mesi dopo, il 19 luglio, saltava in aria anche Paolo Borsellino. Tutto accadeva in un anno molto strano per le sorti della nazione. Il 17 febbraio 1992, un ex poliziotto divenuto pubblico ministero e molto apprezzato oltre Atlantico, Antonio Di Pietro, arrestava l’ingegner Mario Chiesa, presidente del Pio Albergo Trivulzio e membro di primo piano del Psi milanese. Iniziava Tangentopoli, l’inchiesta che avrebbe fatto fuori un’intera classe dirigente. Il 28 giugno diventava presidente del Consiglio Giuliano Amato, notabile molto amato dai poteri forti, a metà strada tra il tecnico e il politico. Dopo di lui sarebbe venuto il banchiere Ciampi e, dopo il breve intermezzo berlusconiano, il tecnocrate Dini.

Intanto il 2 giugno 1992, nei pressi di Civitavecchia, sul Britannia, il lussuosissimo panfilo della Regina Elisabetta, politici e uomini delle multinazionali si incontravano per mettere a punto, dietro esplicita regia inglese, la svendita del patrimonio nazionale italiano. Il 16 settembre 1992, intanto, George Soros partecipava insieme ad altri speculatori ad un attacco contro la Banca d’Italia: vendendo lire allo scoperto contribuì a causare una perdita valutaria pari a 48 miliardi di dollari. In conseguenza di tale azione speculativa, la Lira Italiana riportò una perdita di valore del 30% e l’uscita dal Sistema Monetario Europeo. Ma tra un applauso ai magistrati eroi e l’altro, mentre la nostra economia era sotto attacco, l’opinione pubblica italiana si ritrovava spaventata anche dalla nuova paura del momento: era l’emergenza “naziskin”. Una serie di casi di cronaca montati ad arte, pompati a dismisura dai talk nati in quell’epoca e diretti da ex ras dell’estremismo di sinistra (“Milano, Italia”, condotto da Lerner, “Samarcanda”, condotto da Santoro) portavano all’approvazione, il 25 giugno 1993, della Legge Mancino, il primo vero reato d’opinione italiano.

Tutto questo c’entra con la strage di Capaci e la morte di Falcone? Probabilmente no, comunque non direttamente (nel senso che non c’è stata certamente una qualche centrale sovversiva che ha deciso di far accadere tutti questi fatti e tutti insieme). Resta il fatto che il più grande e plateale attacco al cuore dello Stato da parte della mafia, avvenuto in base a calcoli strategici ancora tutti da capire, è scattato in un momento di estrema debolezza dello Stato, nel pieno di un cambiamento epocale: cambiamento istituzionale, sociale, culturale, antropologico. Certo, la mafia è un fenomeno in buona misura a parte, che segue i suoi riti, le sue dinamiche interne, che ha i suoi uomini e la sua mentalità. È sempre difficile calarla in uno scenario “di sistema” più ampio. Ma diciamo che non ci stupiremmo sapendo che anche in quel frangente, in modo oggettivo o soggettivo, abbia fatto il gioco di quelli che, dal 1943, sono i suoi migliori alleati sul piano geopolitico e sul piano istituzionale interno.

Adriano Scianca

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3 comments

Cesare 23 Maggio 2016 - 12:53

E’ molto probabile che Falcone e Borsellino avevano scoperto i veri burattinai stranieri che dall’ estero tramavano per schiavizzare del tutto il paese.Nel 1992 si ha anche la privatizzazione e svendita delle banche pubbliche Banca Intesa e Credito Italiano che detenevano e detengono il 60% di Bankitalia stessa che quindi fu privatizzata anche essa.L’autore della svendita fu Giuliano Amato e , sebbene esiste ancora il reato penale di alto tradimento del paese con pene che vanno dai 5 anni all’ ergastolo, oggi Amato ha una delle maggiori pensioni in Italia con oltre 30 mila euro al mese ed è stato anche promosso di recente ad una carica pubblica!
IMPORTANTE;voglio ricordare che Sabato 18 Giugno 2016 ore 10:00 ci sarà la manifestazione a Piazzale Coldio davanti alla Procura per invitare la magistratura alla confisca delle quote private della banca d’Italia.E’ ora di riprenderci una qualche forma di sovranità prima che il popolo italiano si estingua del tutto di fronte alle machinazioni dall’ estero .Ci vogliono togliere l’identità nazionale(immigrazione selvaggia programmata), famigliare(promozione matrimonio gay) , religiosa(promozione dell’ ateismo) e sessuale(il ruolo nel branco) con la promozione della filosofia gender al fine di togliere ogni identità ai soggetti per poterli manovrare sin dalla nascita in uno superstato retto da burattini
dei plutocrati

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EUFRATE IL PALERMITANO 23 Maggio 2016 - 3:24

STRAGI DI STATO, NEL SENSO CHE APPARATI “PARALLELI” INTERNI ALLE ISTITUZIONI, PERSONAGGI CORROTTI MANOVRARONO E PORTARONO ALL’ORGANIZZAZIONE DI QUELLE STRAGI TERRORISTICHE-MAFIOSE CON LA MANOVALANZA DELLE COSCHE.

ricordiamo le persone oneste

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Alessandro 24 Maggio 2016 - 12:37

Come disse Raffaele Cutolo in una celebre intervista attraverso le sbarre a Enzo Biagi: “non parliamo di servizi segreti ‘deviati’, ma di servizi segreti…servizi segreti italiani”.
A buon intenditor…..

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