Bari, 10 mag – Godevano rispettivamente dello status di protezione sussidiaria e di protezione umanitaria, ovvero erano tutelati in Italia perché sussistevano fondati motivi per ritenere che una volta tornati al paese di origine avrebbero potuto subire persecuzioni. Nel frattempo così vivevano a Bari, mentre progettavano attacchi terroristi a Londra, Roma e nel capoluogo pugliese stesso.
In manette sono finiti il 23enne afghano Hakim Nasiri, accusato di terrorismo internazionale, domiciliato presso il Cara (Centro di accoglienza per richiedenti asilo) di Bari-Palese, con lo status di protezione sussidiaria riconosciuto il 5 maggio 2016 e il 29enne afghano Gulistan Ahmadzai, accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, domiciliato presso Borgo Libertà a Cerignola (Foggia), con lo status di protezione umanitaria riconosciuto nel settembre 2011. Altri tre sono tuttora ricercati dalle forze dell’ordine, due accusati di terrorismo e uno di immigrazione clandestina. E’ questo al momento il bilancio dell’operazione condotta dai carabinieri di Bari su disposizione dei pm Roberto Rossi e Pasquale Drago.
Uno degli arrestati, Hakim Nasiri, è stato fotografato insieme al sindaco di Bari, Antonio Decaro, durante la Marcia degli Scalzi del 10 settembre 2015, la manifestazione organizzata in tutta Italia in segno di solidarietà e integrazione in favore dei cittadini immigrati a cui aderì anche la città di Bari. Gli indagati “appaiono altamente pericolosi” e con “una predisposizione a delinquere inquietante”, si legge nel decreto di fermo. “Essi appaiono – scrive il pm della Dda Roberto Rossi – come soggetti altamente pericolosi ove si tenga conto della gravità, del numero dei fatti-reato contestati, della particolare complessità del meccanismo elaborato per realizzare gli illeciti guadagni, della spregiudicatezza e determinazione manifestate nell’esecuzione dell’illecito disegno”. “Sono tutti, quelli sommariamente enunciati, gravi indicatori – scrive ancora il magistrato – di una predisposizione a delinquere, cospicua, inquietante e, soprattutto, non occasionale o legata alla contingenza della specifica vicenda oggetto di indagine”
Nei telefonini dei fermati sono state trovate foto e video di Bari, Roma e Londra. Secondo i pm, “l’organizzazione predisponeva, mediante la preventiva ispezione dello stato dei luoghi (anche con documentazione fotografica e video), attentati terroristici presso aeroporti, porti, mezzi delle forze dell’ordine, centri commerciali, alberghi, oltre che altri imprecisati attentati terroristici in Italia e Inghilterra”. Nelle immagini compaiono diversi luoghi celebri della capitale italiana, in particolare Colosseo e Circo Massimo, oltre alla panoramica del Sunborn Yacht Hotel in Royal Victoria Dock, hotel di lusso londinese realizzato all’interno di uno Yacht permanentemente ormeggiato all’interno del Royal Victoria Dock. Nei cellulari degli arrestati sono stati rinvenuti inoltre video dell’Ipercoop e dell’aeroporto del capoluogo pugliese che “non avendo nessun valore turistico possono essere lette – secondo la Procura di Bari – come sopralluoghi da parte della cellula per compiere attentati”
Ma nei cellulari degli afghani fermati c’era di tutto: immagini di armi, di militanti talebani, file audio scaricati dal web con preghiere, proseliti e indottrinamenti di matrice islamica radicale, video con tributi ai parenti e amici detenuti nel campo di prigionia di Guantanamo. “La cellula terroristica – si legge nel provvedimento di fermo – diffondeva l’ideologia violenta della guerra santa e le tecniche di combattimento (manuali operativi, manuali di fabbricazione di esplosivi) mediante lo strumento di internet. Il cospicuo materiale informatico era in possesso dei prevenuti pronto per essere usato”.
Eugenio Palazzini
3 comments
fantastiche le immagini che immortalano il povero fratello rifugiato e immiigrato che sfila dietro le bandiere della CGIL per chiedere status di rifugiato per tutti.
tutto vero.
Ottime risorse, la prossima marcia invece di togliersi le scarpe questi amici dei terroristi ci andassero con la maschera; sono senza vergogna i nostri politici ed amministratori.
L’avvocato Alfonso Luigi Marra ha indetto per il 23 Maggio prossimo una manifestazione dinnanzi alla Procura della Repubblica di Roma, a piazzale Clodio, per chiedere la confisca delle quote private di Banca d’Italia e restituirle al popolo italiano.
Se non siete informati circa l’iniziativa dell’avv. Marra, leggetevi questo articolo su nocensura.com prima di proseguire la lettura.
Banca d’Italia in mano ai banchieri privati
Come noto, il 95% delle quote della Banca d’Italia sono in mano a banchieri privati, come indicato chiaramente anche nella scheda Wikipedia di Banca d’Italia. Questo fatto, che passa inosservato nonostante sia molto grave, è emerso solo recentemente, negli ultimi 10 anni, in quanto in passato i proprietari delle quote di Banca d’Italia erano mantenuti segreti, coperti da ‘omissis’ anche sui documenti ufficiali. Se consideriamo che Banca d’Italia dovrebbe controllare l’operato delle banche, è evidente come il “controllato” sia anche il “controllore”… e su questo ci sarebbero molte cose da dire. Ma la cosa più grave è che in questo modo i banchieri privati gestiscono l’emissione monetaria.
Banchieri privati proprietari della BCE
I banchieri privati che gestiscono il 95% delle quote di Banca d’Italia, possiedono anche il 12,3% delle quote della BCE che appartengono alla BdI, come risulta anche sulla scheda wikipedia della Banca Centrale Europea. Le altre quote della BCE, sono possedute dalle banche centrali degli altri paesi europei, che a loro volta, esattamente come in Italia, sono in mano a banchieri privati. Questo comporta che sono i banchieri privati a gestire l’emissione monetaria. Emettono moneta e la PRESTANO alle nazioni, che ottengono liquidità emettendo titoli di stato. La BCE emette denaro e lo presta, ad un tasso di interesse molto basso, alle banche private, che investono sui titoli di stato e ne ricavano sostanziosi interessi, strozzando le nazioni, sempre più indebitate.
SOLO A TITOLO DI INTERESSI SUL DEBITO PUBBLICO, l’Italia paga ogni anno 90-100 miliardi di euro! Debito pubblico che non è dovuto agli sprechi e alle ruberie della politica, come ci hanno sempre voluto far credere i media ed i politici, distogliendo l’attenzione dal sistema bancario, economico e monetario. Sprechi e ruberie sono state finanziate con il progressivo innalzamento della pressione fiscale, non hanno niente a che vedere con il debito pubblico, originato dalla cessione della sovranità monetaria in favore dei banchieri privati.
L’iniziativa dell’avv. Marra è molto importante, la questione del signoraggio bancario è molto seria, ma è fuori dall’agenda di tutti i politici, censurata da tutti i mass media. Nessuno in Italia ha il coraggio di affrontare questo tema con la forza e la spregiudicatezza di Marra, che con questa operazione vuole mettere sotto pressione la magistratura, spronandola ad intervenire.
Un’iniziativa coraggiosa.
Se all’iniziativa di Marra saranno presente un buon numero di persone, la questione può quantomeno guadagnare visibilità. Purtroppo però, fino a questo momento solo poche personalità e blogger hanno espresso sostegno a questa importante causa. Si sono schierati in favore di Marra l’avv. Marco Della Luna, che ha confermato la “fondatezza giuridica” delle tesi di Marra, il blog Nocensura.com, la radio LDR (vedi video di seguito) e pochi altri piccoli movimenti che si occupano di signoraggio bancario.