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Ve lo ricordate il sindaco pacifista di Messina? La città è sull’orlo del fallimento

by Nicola Mattei
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accorinti messina sindacoMessina, 20 apr – “Per il 50% siamo falliti, per l’altro 50% no”. Sono parole preoccupanti quelle di Luca Eller Vainicher, assessore al bilancio del comune di Messina, in merito allo stato di salute delle finanze cittadine. I conti sono in rosso, alcuni servizi vanno già verso la chiusura e all’orizzonte si staglia sempre più l’ombra del default, il fallimento tecnico dell’ente.

Succede, sulla sponda occidentale dello stretto, che nonostante il bilancio di previsione 2015-2017 sia stato appena approvato (e con considerevole ritardo), mancano da parte della giunta comunale gli emendamenti e i documenti correlati necessari a che i conti quadrino. Fra questi, spiega sempre Vainicher, “il piano di riequilibrio e di risanamento finanziario che venga incardinato con il bilancio di previsione 2016-2018 che va approvato anch’esso in tempi relativamente brevi, e a seguire il documento finanziario 2017-2019”. Il problema è che, senza una politica credibile sul bilancio (e i magistrati contabili hanno più volte bacchettato Messina sul tema), dal Ministero le risorse non sembrano destinate a giungere alla città peloritana. Si tratta, afferma ancora Vainicher, di “crediti certi ed esigibili”, ma in loro assenza far funzionare la macchina comunale diventa pressoché impossibile.

Via via, col passare dei giorni, sono sempre più ridotti i servizi erogati dal comune. Le mense scolastiche hanno chiuso, i vigili hanno poche settimane di autonomia per il rifornimento delle auto di servizio, le bollette dell’elettricità risultano non pagate tanto che l’Enel ha già staccato la corrente ad alcuni edifici pubblici. Per ora tengono ancora i pagamenti degli stipendi,

Il primo cittadino, Renato Accorinti, passato agli onori delle cronache per essere stato il protagonista di una pagliacciata in occasione del 4 novembre del 2013 e per aver lasciato un capoluogo di provincia di quasi 240mila abitanti senz’acqua per dei giorni, ha provato a difendersi davanti alla Corte dei Conti della Sicilia, ricevendo per tutta risposta domande sul bilancio consuntivo 2014, del quale non sono state ancora fornite le delucidazioni a suo tempo richieste. Forse questa volta non gli sarà sufficiente scendere in piazza con la bandiera della Pace.

Nicola Mattei

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Martino 21 Aprile 2016 - 6:01

Lui per il 50% è un idiota e per l’altro 50% è un delinquente.

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