Potenza, 13 apr – Il sottosegretario alla Salute ed ex governatore della Basilicata, Vito De Filippo, è indagato per induzione indebita nell’ambito dell‘inchiesta della procura di Potenza sulle lobby del petrolio. Dopo le dimissioni del Ministro per lo Sviluppo Federica Guidi, l’inchiesta fa ora tremare un altro dicastero.
Il sottosegretario sarebbe indagato nel filone “Tempa Rossa“, il Centro Oli della Total a Corleto Perticara in provincia di Potenza, per i suoi rapporti con l’ex sindaco del paese, sempre del Pd, Rosaria Vicino, che si trova ai domiciliari dallo scorso 31 marzo. Insieme a De Filippo risulta indagata anche la segretaria Mariachiara Montemurro, consigliere del Pd in un altro comune del potentino.
Secondo gli inquirenti la Montemurro, durante le elezioni amministrative del 2014, avrebbe beneficiato dell’appoggio di Rosaria Vicino grazie ad un patto fra quest’ultima e De Filippo. Il sostegno infatti sarebbe stato vincolato alla ricerca di un posto di lavoro per il figlio della Vicino, che l’ex governatore avrebbe poi fatto assumere da un’azienda dell’indotto di Eni. Uno scambio di favori che emergerebbe chiaramente dalle intercettazioni: “Le mie amicizie le sto catapultando tutte sopra a questa ragazza qua – dice l’ex sindaco in un’intercettazione con la moglie di De Filippo – lo faccio per te e tuo marito, che io non conosco manco a Mariachiara”.
De Filippo ritorna quindi al centro della cronaca, dopo che nel 2015 era stato condannato dalla Corte dei Conti di Potenza a risarcire circa tremila euro alla Regione, per i danni causati dall’uso indebito di fondi per spese di rappresentanza. Il sottosegretario per ora non ha rilasciato dichiarazioni mentre il governo, incalzato dai cinque stelle, ha confermato la sua fiducia a De Filippo per bocca di Maria Elena Boschi.
Ettore Maltempo