Roma, 13 apr – L’EAA (Eurasian artists association) è nata nel 2013 da un’idea di Solimano Mutti e dal progetto Neofolk “Sonnenkind” con l’approvazione e la partecipazione del filosofo e teorico russo Aleksandr Dugin (teorizzatore della “quarta teoria politica”). Parliamo di un’associazione di artisti cui l’obiettivo è quello di fare un fronte comune anche nell’arte contro l’unipolarismo postmoderno, a favore di una Weltanschauung identitaria, multipolare, metafisica e antimodernista.
Gli artisti associati e sostenuti dall’EAA sono voci che al rinchiudersi in una torre d’avorio, hanno preferito schierarsi in prima linea con l’arte, la tradizione, l’estetica e con strumenti, penne, pennelli, suoni, melodie e rumori come armi contro l’eone post-moderno e le sue politiche neoliberali, contro una società, quella occidentale, ammalata di un progressismo fantoccio e ingannatore.
Nel luglio 2015 hanno rilasciato la loro prima compilation: “The 4th Revolution”, costituita da 33 brani digitali (tra i quali una canzone del prima citato Aleksandr Dugin, questa volta anche in veste di musicista) e una canzone bonus, acquistabile su Bandcamp.
Colonna portante dell’associazione è quindi l’idea eurasiatista di A. Dugin di una Weltanschauung metafisica della storia e l’idea di un mondo multipolare, fatto di culture e tradizioni, ovvero di identità e differenze, in antitesi alla guerra omologatrice a cui quest’ultime sono sottoposte.
Edoardo Martino