Roma, 4 apr – Se c’è una cosa che gli attentati di Parigi e Bruxelles ci insegnano è che in certi quartieri delle capitali europee non c’è soluzione di continuità fra criminalità comune e terrorismo, fra bulletti di periferia e soldati politici jihadisti. È proprio nella piccola prepotenza e nel clima di impunità e arroganza che si sviluppano quei bacilli poi destinati a far attecchire il morbo del terrorismo.
Un assaggio di cosa questo significhi l’ha avuto la giornalista di Sky Tg24 Giovanna Pancheri, aggredita in diretta insieme al suo operatore durante un servizio da Molenbeek. Un giovanissimo, poi soccorso da altri due coetanei, con felpe con cappucci e look hip hop, ha prima attaccato il cameraman, poi ha cominciato a gironzolare intorno alla giornalista, minacciandola, fino a farla sloggiare dl quartiere. Un episodio in fondo marginale, ma che spiega bene il clima. Eppure la stessa giornalista ci ha tenuto poi a fornire una serie di spiegazioni giustificazioniste: “Era un gruppo di tre bulletti – ha detto all’Ansa – che non sapevano come occupare il tempo, avevamo già parlato con loro prima spiegando che era l’ultimo collegamento in diretta e che solo io sarei stata ripresa dalla telecamera, ma durante il live uno di loro si è avvicinato lo stesso cercando di strappare la telecamera e di tirare calci all’operatore”.
Certo, si specifica che “Molenbeek è anche così [“anche”? – ndr], un quartiere già difficile, di criminalità”, ma la Pancheri ha voluto assicurare che “è la prima volta che mi succede nonostante le numerosissime dirette fatte da qui”. E del resto i poveri cittadini multiculturali di Molebeek sono esasperati, dato che il quartiere è “da mesi ormai sotto la pressione mediatica”. E pazienza se “negli scorsi mesi a un altro nostro operatore hanno rotto una gamba”. Ma stiamo tranquilli, perché “un gruppo di signore che aveva assistito alla scena è venuto a scusarsi con noi, dicendo che questa non è Molenbeek”. Le signore di Molenbeek ci salveranno dalle mele marce. Andate in pace.
3 comments
che resti in Belgio e nel quartiere degli islamici giorno e notte, senza veli, e senza scorta. Vediamo se cambia idea.
Anzi mandiamoli anche la Boldrini ed il Papa Nero, gesuita
Una simpatica ed obbiettiva battuta , ci stà .
Un giorno l’ultimo dei belgi sopravissuti nonnetto piangerà pensando che esisteva ancora un Europa ed un vero Belga come Leon De Grelle
Sicuramente non hanno ancora capito con chi avere a che fare. Potrebbero riprovare a fare un altro servizio,vediamo che succede.