Bruxelles, 23 mar – La polizia belga ha identificato i tre terroristi dell’aeroporto di Bruxelles ritratti nel fotogramma diffuso ieri dai media. I due kamikaze con indosso un maglione nero sono i fratelli Khalid e Ibrahim El Bakraoui, il terzo uomo con il cappello sarebbe invece l’artificiere del gruppo, probabilmente lo stesso di Parigi. Per il quotidiano belga Dh si tratterebbe di Najim Laachraoui, 24 anni, contro cui già nei giorni scorsi la polizia di Bruxelles aveva spiccato un mandato di cattura poiché tracce del suo Dna erano state trovate sia al Bataclan che allo Stade de France. Laachraoui è considerato dalla polizia belga molto vicino al supericercato Salah, catturato pochi giorni fa. In base alle prime ricostruzione della stampa belga l’artificiere sarebbe stato catturato dalla polizia questa mattina ad Anderlecht, alle porte di Bruxelles. Rivelazione smentita però nel primo pomeriggio, a Bruxelless c’è stato un arresto ma il catturato non sarebbe l’uomo ritratto in foto con il cappello sarebbe ancora ricercato dalle forze dell’ordine. Secondo il quotidiano La libre belgique, Najim Laachraoui si sarebbe addestrato in Siria nel 2013 e sarebbe stato identificato alla frontiera austro-ungherese in compagnia di Salah Abdeslam sotto la falsa identità di Soufiane Kayal.
Contrariamente a quanto ritenuto ieri, tra le vittime del massacro di Bruxelles ci sarebbe un’italiana. A riferirlo è la Farnesina. L’ambasciata italiana sarebbe già in contatto con la famiglia della vittima per le procedure di riconoscimento. “Il presidente del Consiglio ci ha informato che c’è una verifica in corso su una possibile vittima italiana” ha dichiarato Maurizio Lupi all’uscita da Palazzo Chigi. “E’ in corso la fase di riconoscimento – ha aggiunto Lupi – i familiari sono con il console a Bruxelles. Era una donna che prendeva normalmente la metropolitana e dovrebbe essere tra le vittime della metro ma la violenza dell’esplosione ha reso le vittime irriconoscibili”. L’italiana sarebbe tra le vittime della metro.
Intanto il bilancio degli attacchi al cuore di Bruxelles, ancora purtroppo parziale, è di 31 vittime (ieri si era parlato di 34 morti) e 250 feriti, tra questi tre italiani fortunatamente non gravi. “E’ ancora presto per dire con certezza se gli attacchi siano legati a quelli di Parigi”, ha dichiarato durante una conferenza stampa il procuratore federale Frederic Van Leuw. L’identificazione dell’artificiere del gruppo terrorista Laachraoui farebbe però pensare ad un’inequivocabile legame tra gli attacchi di ieri e quelli avvenuti nella capitale francese. Numerose perquisizioni sono state lanciate a Bruxelles e in altre città del Belgio. In un covo jihadista a Schaerbeek, quartiere della capitale belga già perlustrato dopo gli attacchi di Parigi, sono stati rinvenuti prodotti chimici, un ordigno esplosivo con chiodi e una bandiera dell’Isis. In tutto il Belgio sono stati schierati dal governo centinaia di militari e poliziotti anche alle frontiere. Nonostante i tre giorni di lutto nazionale proclamati dal governo belga, l’aeroporto di Zaventem, colpito ieri mattina, rimarrà chiuso per tutta la giornata di oggi mentre le scuole e i mezzi pubblici funzioneranno regolarmente, a parte la metro.
Aggiornamento ore 16: I terroristi coinvolti negli attentati di ieri erano almeno 4, tre di questi kamikaze (i due fratelli El Bakraoui e un terzo non ancora identificato). Uno dei due si è fatto esplodere in aeroporto, l’altro nella metro. Il quarto sarebbe l’uomo con il cappello nella foto diffusa ieri dai media, ma non sarebbe ancora stato identificato così come il terzo kamikaze. Il bilancio dei morti intanto è salito a 32 in seguito al ritrovamento di un altro cadavere nell’aeroporto, i feriti salgono a 270. Come reso noto dalla Farnesina tra i morti c’è con tutta probabilità un’italiana, potrebbe trattarsi di Patricia Rizzo, impiegata presso la Commissione Ue di Bruxelles, che al momento risulta dispersa.
Eugenio Palazzini
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