Roma, 17 feb – La Rai renziana prende forma. L’ad venuto direttamente dalla Leopolda, Antonio Campo Dall’Orto, ha completato la sua squadra per la tv pubblica: Andrea Fabiano diventa direttore di RaiUno, Ilaria Dallatana (fondatrice della società di produzione Magnolia) sarà a capo di RaiDue, Daria Bignardi guiderà Rai Tre. È soprattutto quest’ultima nomina che fa discutere, anche perché la Bignardi è di gran lunga il nome più noto al grande pubblico.
Già vista al Grande Fratello nelle prime stagioni del reality, la giornalista ha poi condotto per anni Le Invasioni Barbariche, su La7. Per il resto si ricorda pochino, tant’è che Dagospia ha ironizzato, con una nota condita di sarcasmo: “Evviva! Finalmente la politica è uscita dalla Rai! Ora sì che il nuovo corso renziano ha dimostrato che bisogna premiare il merito. Il grande merito di Daria Bignardi, per esempio, è quello di aver condotto solo un programma, sempre lo stesso, per 10 anni (‘Le Invasioni Barbariche’) fino a portarlo a degli ascolti talmente bassi che persino La7 di Urbano Cairo ha deciso di tagliarlo. Sì, La7, quel canale che in prima serata festeggia se si raggiunge il 3% di share”. Seguono altre annotazioni velenose: “Una trasmissione peraltro rivoluzionaria, un format inedito: interviste faccia a faccia. Con a volte una birra sul tavolo. Forse sarà stata questa intuizione creativa a garantire alla Bignardi, che secondo fonti molto accreditate stava per perdere anche la sua rubrica su Vanity Fair, la poltrona di direttore di Rai3.O forse chissà, sarà stato il grande risultato di ‘L’era glaciale’, il programma con cui tornò in Rai per un anno, nel 2009, e che fu cancellato alla fine della prima stagione, dopo che Dariona nostra si infuriò per la messa in onda, al suo posto, di un cartone di ”Paperino”. Essendo identico alle ‘Invasioni’, non fu difficile riesumare lo stesso programma su La7 l’anno dopo. Che creatività, che guizzi!”.
Se la carriera professionale della Bignardi non appare sfavillante (ma secondo la sua pagina di Wikipedia i suoi libri sarebbero delle pietre miliari della letteratura), il suo matrimonio con Luca Sofri sembra invece aver dato i suoi frutti. Figlio di Adriano, ha conservato la stessa capacità di essere amico degli amici del padre. Anche nel suo caso non si ricordano gesta particolarmente rilevanti, se non una puntata a Di Martedì in cui pensava di essere a Ballarò, ma forse il segreto del suo successo non è precisamente dovuto alla meritocrazia: il Fatto quotidiano ha infatti diffuso un video risalente al 18 gennaio 2014, quando Sofri incrociò Renzi – all’epoca segretario del Pd ma non ancora premier – nei corridoi di La7, dopo una intervista rilasciata al programma della moglie, Le Invasioni Barbariche. Il saluto del giornalista al politico dice tutto: “Ottima intervista capo”.
Giuliano Lebelli
3 comments
….. anche questa una gran delusione renziana! Dov’è la grande competenza, cultura e professionalità dirigenziale e giornalistica di questa nuova Dirigenza RAI? Concorsi per titoli ed esami non si possono fare? La Direzione di un canale RAI, penso sia una responsabilità non da poco, da affidare a dei “professionisti; la si può decidere ed affidare a chi non sembra essere stato così poliedricamente preparato in materia? Chi vivrà vedrà e giudicherà!
ogni epoca ha i suoi corruttori e i suoi corrotti, non esiste regime di governo che possa eliminare questo dato di fatto.
all’epoca di Luigi XIV le cortigiane potevano addirittura nominare i vescovi e avevano rango ufficale, oggi è tutto più sfumato ma nella sostanza nulla è cambiato. Questo è. Renzi o non Renzi.
Dicevano che la Lombardia fosse la Regione più produttiva. Può darsi lo sia. Ma non è la più potente. Il potere è detenuto dalla valanga di toscani assisi su ogni trono. Per chi ama la gramigna, ora c’è l’equivalente umano. Purtroppo per gli italiani, questi sono di qualità scadente. Forse i peggiori di ogni epoca. Dalle mie parti, per “trono” intendiamo il W.C. cui mi riferisco senza avere l’intenzione di mancargli di rispetto.