Leicester, 5 feb – Minuto 59 sul cronometro, Leicester-Liverpool sta scivolando verso la fase calda della partita sul risultato di 0-0. La formazione di Claudio Ranieri con il suo passo maestosamente caracollante, da autentico underdog del calcio inglese, sta alitando sul collo di Jurgen Klopp, quando Riyad Mahrez decide di salire in cattedra. L’algerino addomestica sulla sua trequarti un pallone, lo adagia sul sinistro catapultandolo 50 metri in avanti tagliando fuori centrocampo e difesa dei Reds. Il pallone sbatte sul terreno, mentre Jamie Vardy ci ha messo gli occhi sopra. Siamo a 30 metri in diagonale dalla porta, Lovren corre verso la sfera e Mignolet è fuori da pali, intanto il numero 9 dei foxes arriva prima di tutti colpisce di destro, al volo, disegnando una parabola con destinazione incrocio dei pali, vantaggio Leicester lo stadio in tripudio e Roy Hodgson – tecnico della nazionale inglese – con un sorriso sornione stampato sul volto di chi sa che tra quattro mesi potrà schierare Vardy all’Europeo contro i giganti del vecchio continente. La gara finirà 2-0 con doppietta del bomber di Sheffield, primo posto blindato e testa della classifica dei cannonieri al sicuro.
Jamie Vardy la scheggia impazzita che ha destabilizzato i vertici della Premier League. Classe ’87 è nato, come detto, a Sheffield, patria dell’acciaio inossidabile e come una spranga pesta il prato verde volando – detiene il record di velocità in stagione 35,44 km/h contro il West Ham – ma con la resistenza di un maratoneta. Spesso lo si trova a duellare contro difensori con il doppio di circonferenza di cosce e di torace in sfide aeree che con facilità porta a casa, così come quando tocca sporcarsi i pantaloncini in un tackle scivolato. Sulla sua eredità operaia – lavorava nella città natale in una fabbrica di apparecchi ortopedici – abbiamo letto in ogni salsa, ma il centravanti inglese, che può giocare anche come ala e seconda punta, se fosse nato a Terni sarebbe “la classe operaia va in paradiso”, mentre a nord della manica diventa un autentico working class hero.
George Orwell definì Sheffield “la città più brutta del vecchio mondo”, ma anche dal posto più infame dell’universo si può squarciare la tela grigia del cielo per distruggere ogni limite. In questi giorni Adrian Butchart, sceneggiatore britannico, sta lavorando sulla vita della punta per trasformarla in un film. Dalle risse per difendere gli amici – una gli costò 6 mesi di sorveglianza vigilata ed un bracciale alla caviglia – agli insulti ad un asiatico in un casinò, passando per intere stagioni a forare i portieri avversari nelle serie minori fino all’alloro della Premier. The Cannon, questo il suo soprannome, volto da pub e agonismo da gladiatore d’altri tempi.
I 90′ di Jamie Vardy – minuto 3:55 per vedere il capolavoro con il quale ha piegato gli avversari – contro il Liverpool, commento di Paolo Di Canio per Fox Sport
https://www.youtube.com/watch?v=ZBX2B0r7sOk
Lorenzo Cafarchio
1 commento
Va(r)dy England, bellissimo, come a Roma (vadi, vadi..)