Vienna, 14 dic – “I negoziati sul programma nucleare iraniano riprenderanno presto”. Ad assicurarlo è Catherine Ashton. “E’ necessario lavorare ancora”, ha detto Michael Mann, portavoce del responsabile per la Politica estera dell’Ue, aggiungendo che “vi saranno adesso consultazioni nelle capitali”. La diplomazia europea, insomma, prova a mediare, ma l’accordo sul nucleare iraniano sembra messo a dura prova da una duplice tegola.
Prima lo stesso Mann ha affermato che “a causa della complessità delle questioni tecniche in discussione, è emerso che sarà necessario un lavoro ulteriore”. Il portavoce ha spiegato che ci saranno delle consultazioni interne nelle varie capitali e che le trattative riprenderanno presto. Non ha fornito dettagli su eventuali punti specifici di dissenso, ma alcuni diplomatici avevano già detto in precedenza che trasformare in un piano d’azione concreto l’accordo preliminare raggiunto il 24 novembre era una faccenda molto complicata.
Poi anche gli Usa hanno dato una spallata all’intesa. Washington ha infatti deciso nuove sanzioni nei confronti di diverse entità, principalmente aziende iraniane, che partecipano al programma nucleare di Teheran. Lo ha annunciato il Dipartimento al Tesoro che sottolinea come il recente accordo di Ginevra dei ’5+1′ con Teheran ”non interferisce e non interferirà con gli sforzi di contrastare chi sostiene il programma nucleare iraniano o cerca di eludere le sanzioni” in vigore.
Il negoziatore iraniano Abbas Araghchi ha tuttavia replicato: “La mossa degli Usa è contraria allo spirito dell’accordo Ginevra. Esamineremo la situazione e avremo una reazione appropriata”.
La prima reazione ha previsto l’interruzione dei rapporti con l’Occidente in merito al dossier sul nucleare. La delegazione di negoziatori iraniani presente a Vienna, dove si trova l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, è stata richiamata in patria “per consultazioni”.
Giuliano Lebelli