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Visco il comico: “I risparmi degli italiani sono al sicuro”

by Filippo Burla
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Ignazio Visco, governatore di Banca d’Italia

Roma, 21 dic – A cosa serve Banca d’Italia? A detta del suo dominus, Ignazio Visco, praticamente a nulla. Il riferimento è ovviamente al pasticcio Etruria e altre, sul quale il rimpallo di responsabilità è stato tale da lasciar morire la colpa vergine perché non se la voleva prendere nessuno.

Negli ultimi giorni, poi, il faro si è concentrato sul fu istituto centrale di emissione. Voci vorrebbero un Visco irritato per la scelta di Renzi di affidare gli arbitrati sulle obbligazioni subordinate ad un soggetto terzo quale l’autorità anticorruzione guidata da Raffaele Cantone, tanto da minacciare al presidente della Repubblica le proprie dimissioni. Una telefonata, poi l’incontro durante il quale Mattarella avrebbe convinto Visco a rimanere al proprio posto. Dal Quirinale smentiscono, come da prassi consolidata, ma l’incontro c’è stato anche se, spiegano dal Colle, non ha avuto temi di attualità all’ordine del giorno.

Al netto del Visco offeso o meno, ciò che rileva sono due cose: le sue dichiarazioni e, soprattutto, ciò che non ha fatto. “Banca d’Italia è un’istituzione molto seria“, ha spiegato il governatore intervistato da Fabio Fazio, precisando che “abbiamo fatto il massimo possibile” e “facciamo continuamente ispezioni nelle banche”. Senza ombra di dubbio, visto che ad esempio nel caso Etruria le ispezioni si sono susseguite più volte nel tempo durante gli ultimi anni. Ma poi? Poi niente, dopo le ispezioni i tempi si son prolungati aspettando che i proverbiali buoi fossero già lontani dalla stalla. “Le nostre procedure sono rigorosamente formalizzate, e richiedono tempi necessariamente non brevi”, prova a giustificarsi Visco rispondendo alle domande di Repubblica. Come? In un modo globalizzato, dove la finanza sposta capitali per migliaia di miliardari nel giro di qualche secondo, Banca d’Italia ancora si muove con tempi da far sorridere l’elefantiaca burocrazia sovietica? E per fortuna che, secondo i vertici di via Nazionale che lo ripetono ogni volta che aprono bocca (insieme a liberali, Unione Europea e chi più ne ha più ne metta), sarebbe l’Italia a necessitare sempre di riforme per essere al passo coi tempi?

Nonostante un quadro che definire drammatico è dire poco, Visco si dimostra granitico su una cosa: “I risparmi degli italiani sono al sicuro”, ha assicurato. Non più tardi di ottobre, in occasione della giornata del risparmio, aveva detto più o meno le stesse cose, cercando di tranquillizzare i risparmiatori sulle nuove norme di salvataggio delle banche. Analogo il discorso che fece, in sua presenza, il presidente dell’Associazione bancaria italiana, Antonio Patuelli: “I risparmi depositati e investiti in banca vengono trasformati in prestiti a famiglie e imprese italiane: questo circuito virtuoso sostiene la ripresa”.

Il resto è storia recente.

Filippo Burla

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