Bolzano, 26 nov – Se quando eravamo bambini ci obbligavano ad imparare le filastrocche più assurde e scioglilingua che si tramutavano in veri e propri traumi infantili come”la Brum del M ha un Pss nella M” oppure “Supercalifragilistichespiralitoso”, oggi possiamo vendicarci dei torti subiti dai maestri, impartendo ai nostri figli esaltanti lezioni di Punk Rock a suon di Stiff Little Fingers, Clash o Black Flag.
Poche settimane fa negli Usa è uscito per la casa editrice Akashic Books, il libro per bambini dai 4 anni in su, “What is Punk?”, interamente scritto in rima e ideato dal giornalista amante del genere: Eric Morse, e illustrato dall’artista californiana Anny Yi che, uno ad uno, ha creato ogni singolo personaggio con la plastilina.
La missione di “What is Punk?” è quella di raccontare alle nuove generazioni una storia fuori dalle righe, fatta di rivolte giovanili, ritmi frenetici e chitarre scordate… ma sopratutto il libro ha l’ardito compito di distruggere le mode moderne che vorrebbero il Punk relegato alle rockstar d’ultimo grido quali Blink 182, Green Day, o ancor peggio i gruppi Emo, dimenticando invece il marcio delle vere radici di un movimento anarchico e futurista, nato dalla geniale pazzia di personaggi del calibro di Malcolm Mc Laren che puntarono tutto su cavalli zoppi e dopati di eroina come Sex Pistols, New York Dolls, Damned e Ramones.
In un era in cui il politicamente corretto e l’appiattimento sessuale, dai testi scolastici gender ai programmi adolescenziali in Tv, plagia la gioventù annullandone ogni spinta maschia e ribelle, una volta uscita nelle librerie la versione italiana, l’autore di questo articolo invita tutti a promulgare il verbo Punk Rock in modo da creare un esercito di teppistelli in fasce pronti a spaccare ogni disco di Miley Cirus e Gigi d’Alessio.
Andrea Bonazza