Roma, 27 ott – Blitz militare. Sembrerebbe quasi una parolaccia, una di quelle cose da non dire mai a un tavolo di persone “per bene”. Eppure ognuno di noi avrà pensato almeno una volta a quest’eventualità quando sentiva parlare in tv del caso dei nostri due marò, Latorre e Girone, ingiustamente accusati dall’India dell’omicidio dei pescatori del Kerala. Oggi Latorre è temporaneamente in Italia, mentre Girone resta “sequestrato” in India nell’attesa che la giustizia dei tribunali internazionali faccia il proprio lunghissimo corso.
Il caso dei nostri due fucilieri di Marina è tornato alla ribalta proprio in questi giorni grazie alle preziosissime indagini del perito giudiziario, Luigi Di Stefano, che è riuscito a dimostrare già da tempo come Nuova Delhi abbia volutamente manipolato le indagini, omettendo particolari importanti e facendo addirittura sparire le prove. E allora torna il solito ritornello in testa: perché non liberiamo Girone con un blitz militare?
Proviamo ad immaginare cosa succederebbe in Italia se il governo Renzi (stiamo proprio fantasticando!) decidesse di liberare il nostro marò con l’ausilio delle forze armate.
Sabato 31 ottobre, ore 9.00 (ora italiana): l’Ansa pubblica la notizia che la scorsa notte (ore 00.30 in Italia, ore 6.00 in India) alcuni nostri reparti speciali hanno liberato Salvatore Girone con un elicottero e lo stanno riportando in Italia. Tutti i maggiori quotidiani nazionali iniziano subito a far girare fantasiosi resoconti dell’accaduto.
Ore 9.40: Palazzo Chigi frena e dichiara ai giornalisti che non vi è stato alcun blitz militare per liberare Girone e che attualmente ci sono delle trattative in corso con l’India per riportare a casa il fuciliere di Marina con la diplomazia, non con la forza.
Ore 10.30: Un noto giornale di sinistra smentisce Palazzo Chigi pubblicando un articolo in cui cita delle fonti militari. Secondo tali fonti Girone sarebbe già in salvo in una base militare italiana nel Mediterraneo e sarebbe pronto a rientrare in Italia. Eugenio Scalfari pubblica un editoriale dal titolo “I marò, l’impalpabilità dell’assenza e la lavatrice rotta”.
Ore 11.00: L’India fa sapere che Girone è scomparso e che la colpa è dell’Italia. L’Ambasciata italiana viene accerchiata dai militari di Nuova Delhi e il governo straniero fa sapere che se entro 48 ore Girone non verrà riportato indietro, tutti gli Italiani presenti in Ambasciata verranno arrestati.
Ore 11.40: Renzi non è più reperibile da ieri notte. La Boschi va di fronte alle telecamere ed in una drammatica conferenza stampa, in cui versa anche delle lacrime, dice che il governo è all’oscuro di tutto. Il ministro dichiara anche che l’Italia è una repubblica antifascista che ripudia la guerra e che perciò non intende in alcun modo entrare in contrasto con l’India. La Boschi però non risponde a nessuna domanda diretta su Girone.
Ore 12.35: Il governo Renzi traballa. L’esponente della minoranza Dem, Roberto Speranza, chiede a Palazzo Chigi di chiarire che sta succedendo ed aggiunge che se qualcuno ha deciso di utilizzare la forza per liberare Girone se ne assumerà la responsabilità di fronte ai tribunali perché ha violato la Costituzione. Critiche anche da Civati, che promette contro il governo post al vetriolo sul suo blog e persino un indignato tweet.
Ore 13.00: I centri sociali vanno in piazza e scatenano violentissimi scontri con la polizia, al grido di “Marò assassini” e “Renzi guerrafondaio”. Momenti di tensione quando un tunisino, acclamato dalla folla perché scambiato per indiano, ha rubato i cellulari di alcuni manifestanti. Sul blog di Wu Ming compare un articolo di 67mila battute dal titolo “Brevi riflessioni sul frame di un neocolonialismo tossico”.
Ore 14.12: Alfano, intervistato dai giornalisti sul caso Girone, dichiara che il governo non è in pericolo e che l’NCD resta saldamente dentro la maggioranza. “Ora più che mai serve responsabilità”, dice.
Ore 15.00: Il Movimento 5 stelle presenta un’interrogazione in cui chiede quanti soldi siano stati spesi per il blitz e calcola, da stime non ufficiali, che con la stessa cifra si sarebbero potute costruire 757 piste ciclabili. Nichi Vendola di fronte le telecamere dice che è in atto “un’esuberanza testosteronica degna di epoche che credevamo confinate oltre la soglia di un salvifico oblio”.
Ore 15.50: La Merkel dice che se sarà confermata l’ipotesi di un blitz militare che avrebbe liberato Girone, ciò rappresenterebbe un fatto così grave da mettere a repentaglio il governo Renzi.
Ore 16.00: Brunetta dichiara che Renzi è finito, capitolato e che adesso deve andare a casa perché è tempo che torni in campo Berlusconi.
Ore 16.30: Il Ministro della Difesa, Pinotti, si dimette dal suo incarico perché “non condivide la linea guerrafondaia di Renzi”. Il Ministro dichiara inoltre di non sapere dove si trovi Girone e chiede a Dio di perdonare l’operato di un PD che ha deciso di sfidare la potenza indiana, rischiando di trascinarci in guerra.
Ore 17.10: Si dimettono a ruota quasi tutti i ministri del PD. Al fianco di Renzi resta solo la Boschi e i fedeli ministri di NCD, che restano saldamente nel governo. “In questo momento serve una destra che punti sulla responsabilità e che rifiuti la deriva populista”, dichiara Alfano.
Ore 18.00: Obama dice di non aver sentito Renzi e che comunque questa vicenda non riguarda in alcun modo la NATO. Il Presidente USA invita infine l’Italia a riconsegnare Girone all’India e a chiedere scusa per il suo operato scellerato.
Ore 18.40: Il Vaticano si dice preoccupatissimo per ciò che sta avvenendo a causa della presunta liberazione di Girone e invita a pregare affinché lo spettro della guerra non torni ad aggirarsi per l’Europa. Quanto alle presunte falsificazioni delle prove da parte dell’India, Bergoglio aveva detto “Chi sono io per giudicare?”.
Ore 19.00: Renzi si presenta finalmente di fronte alle telecamere e dichiara che è stato messo in atto un vero e proprio colpo di mano da alcuni reparti militari italiani deviati, forse di estrazione fascista, i cui componenti sono stati già arrestati. Il Presidente del Consiglio chiede scusa al popolo indiano ed assicura che Girone è già in viaggio in direzione di Nuova Delhi. Pronta una delegazione governativa decisa ad andare in India per sondare le disponibilità degli imprenditori locali rispetto alle opportunità che si aprono in Italia con le imminenti privatizzazioni. Renzi invita inoltre i suoi ministri a ritirare le dimissione ed intima alla minoranza PD di smetterla di utilizzare ogni scusa buona per attaccare il governo.
Ore 21.00 (in India sono le ore 02.30 del giorno dopo): Girone torna a Nuova Delhi, ma appena sbarcato viene immediatamente incarcerato. Il Governo indiano fa sapere che lo terrà sotto custodia fin quando non saranno chiarite con l’Italia determinate dinamiche di ciò che è avvenuto la notte prima. Soddisfazione di Alfano: “Ha prevalso la responsabilità”.
Francesco Vozza
1 commento
Le sinistre e i grillini sono sporchi terzomondisti, pacifisti, filoislamici, brutta gente MAI votare per loro.
MARO’ Innocenti. Girone libero subito