Katmandu 28 nov – Una struttura in legno all’interno del tempio di Maya Devi, nella città di Lumbini in Nepal: questa la casa natale del Buddha. Ad effettuare la sensazionale scoperta, è stata un’equipe di archeologi coordinato da Robin Coningham, dell’università britannica di Durham, e da Kosh Prasad Acharya, dell’Ente per lo sviluppo dell’area nepalese del Pashupati.
Questo tempio è da sempre, tradizionalmente, considerato il luogo natale del Buddha, tanto che l’Unesco lo ha inserito all’interno del catalogo del suo patrimoni. Ora, finalmente, si hanno le prove archeologiche. Da sempre il buddhismo attrae gli occidentali ma raramente se ne è avuta una effettiva conoscenza. Pochi, come ad esempio gli italiani Evola, Tucci o il francese Guénon seppero recepire la vera natura del buddhismo.
Lo stesso Guénon è assai critico nei confronti dell’approccio occidentale, derivato dalle considerazioni di Schopenahuer, al buddhismo: “Il buddhismo autentico non è né ottimista né pessimista. La verità è che il buddhismo non è né una religione né una scuola. – scrive Guénon.
Ecco invece le parole di Coomaraswamy, nel suo “Induismo e buddhismo”, libro preciso ed essenziale: “Il buddhismo, se lo si studia superficialmente, sembra differire dal brahmanesimo da cui deriva; ma se se ne approfondisce lo studio, diventa difficile distinguerli e stabilire per quali aspetti il buddismo non sia ortodosso. La differenza più notevole è dovuta al fatto che la dottrina buddista fu esposta da un fondatore “storico” che visse e insegnò nel secolo VI a. C. A parte ciò, il buddismo si distingue dal brahmanesimo soltanto per il differente rilievo che viene dato ad alcuni aspetti del suo insegnamento. Per esempio, nel buddismo, è dato generalmente per scontato che occorre abbandonare il mondo per poter seguire la Via e comprendere la dottrina. L’insegnamento si rivolge sia ai brahmani che vi si vogliono convertire, sia all’ordine dei monaci erranti”.
Intanto Coningham, il direttore degli scavi ha dichiarato esultante: “Si conosce molto poco sulla vita di Buddha se non attraverso testi e racconti. Alcuni studiosi sostengono che nacque nel terzo secolo avanti Cristo. Noi siamo andati a scavare ed abbiamo trovato un edificio che era già lì a partire dal sesto secolo avanti Cristo”. La scoperta archeologica dunque può essere un motore per approfondire le ricerche in campo accademico sul buddhismo e sull’induismo, entro cui il Buddha ha agito. Soprattutto in campo accademico, dove si sono visti lavori mediocri e fuorvianti.
Aurora Benincampi