Roma,29 set – L’Isis colpisce la sua prima vittima italiana. Si tratta del cooperante Cesare Tavella, 50 anni, veterinario, ucciso a colpi di arma da fuoco a Dacca, capitale del Bangladesh.
La vittima è stata colpita mentre faceva jogging dopo essere stata raggiunta da due uomini in moto. Alcuni passanti hanno quindi caricato il corpo per portarlo agli United Hospitals, dove Tavella sarebbe arrivato già morto con numerose ferite da arma da fuoco.
La polizia ha subito escluso l’ipotesi della rapina finita male, visto che la vittima aveva ancora con sé tutti i suoi effetti personali.
Questo il delirante testo della rivendicazione: “In un’operazione speciale dei soldati del Califfato in Bangladesh, una pattuglia ha preso di mira lo spregevole crociato Cesare Tavella dopo averlo seguito in una strada di Dacca, dove gli è stato sparato a morte con armi silenziate, sia lode a Dio. Ai membri della coalizione crociata diciamo: non sarete sicuri nelle terre dei musulmani. È solo la prima goccia di pioggia”.
Il quartiere dove è avvenuto l’agguato è una zona residenziale dove si trovano sedi diplomatiche, ristoranti e negozi. Tavella lavorava per la Icco Cooperation, una ong olandese che si occupa di cooperazione allo sviluppo e ha uffici in Bangladesh. Sulla propria pagina web la Icco si definisce come “un’organizzazione interreligiosa di cooperazione” che “collega gli imprenditori in Olanda con quelli dei Paesi in via di sviluppo”.
La Farnesina ha per ora confermato il decesso del connazionale a Dacca, senza fornire ulteriori dettagli, mentre l’ambasciata italiana – che ha informato la famiglia – sta seguendo il caso in stretto contatto con gli inquirenti locali.
Recentemente, il Foreign Office britannico aveva messo in guardia i propri connazionali dalla minaccia terroristica nel Paese del sudest asiatico. Ieri la squadra australiana di cricket aveva rinviato la propria partenza per un tour nel Paese nel timore di attacchi mirati.
Giuliano Lebelli
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