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Enrico Rossi istituisce il telefono dell’accoglienza, ma lui si tira indietro

by Francesco Meneguzzo
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Enrico Rossi annuncia su Twitter il numero telefonico dell’accoglienza


Firenze, 08 set – “Abbiamo voluto offrire un servizio alle 20 famiglie che si sono già dichiarate disponibili ad ospitare un rifugiato e ci auguriamo che anche altri toscani seguano il loro esempio rispondendo positivamente all’obbligo morale di accogliere chi ne ha bisogno”. Il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha spiegato con queste parole il nuovo servizio regionale destinato a raccogliere le disponibilità di chi ha un appartamento vuoto, o comunque spazio nel proprio domicilio, dove ospitare gruppi di immigrati “richiedenti asilo”.
Chiamate il 331.6983061 – ha precisato il Presidente – e vi garantiremo il massimo della riservatezza. Nei prossimi giorni faremo un accordo con le Prefetture per definire le modalità con le quali i privati potranno offrire accoglienza, con quali procedure dovranno farlo, non escludendo la possibilità di ottenere in cambio un rimborso”. Rossi ha osservato come fino a questo momento siano ospitati in Toscana 5.700 migranti, “una misura tranquillamente assorbibile senza alcuna paura e nel rispetto delle regole” – un’affermazione quest’ultima che suona oltremodo stonata di fronte all’impennata dei reati perpetrati dagli immigrati illegali anche in Toscana.
Per concludere poi col solito tormentone buonista sui doveri di accoglienza e soccorso di chi fugge dalla guerra, dalla dittatura o dalle persecuzioni religiose, giustificato nel modo più originale: “La foto di Aylan morto sulla spiaggia turcaha spiegato Enrico Rossici ha messi tutti di fronte alla nostra coscienza”.
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Il successivo tweet, poi cancellato, con cui Enrico Rossi si tirava indietro


Se non che, alla domanda posta su Twitter sul perché non desse lui stesso il buon esempio per primo, Enrico Rossi, rispondeva di avere solo “una piccola casa” ma che “altrimenti lo farei” – commento poi rapidamente scomparso dal profilo del Governatore della Toscana insieme all’ardita domanda.
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Fabio Barsanti, responsabile di Sovranità – Toscana


A questo delirio distruttivo risponde per le rime Fabio Barsanti, responsabile di Sovranità Toscana, secondo il quale “Ciò che sta accadendo in Toscana sulla questione dell’accoglienza rasenta la follia e il presidente Rossi sta superando ogni limite di giustizia, buonsenso, credibilità. Dai numeri dei clandestini e le proporzioni non rispettate alle minacce nei confronti dei comuni non collaborativi, dalle casette in legno fino all’ultima incredibile trovata del numero telefonico finalizzato all’accoglienza nelle abitazioni private di persone delle quali non conosciamo provenienza, storie, intenzioni. Siamo di fronte ad un delirio generalizzato, finalizzato al caos sociale e identitario dell’Italia e dell’Europa”. Opponendo inoltre al “vorrei ma non posso” addotto da Rossi la fin troppo ovvia constatazione del principesco stipendio di 10mila euro al mese percepito dal Presidente accogliente.
Sulla gestione di questa invasione di massa di clandestini si gioca il futuro identitario e sociale dell’Italia – conclude la nota di Sovranitàla quale non può permettersi una politica suicida come quella portata avanti dal nostro presidente anti-italiano e da tutto il Pd; i cittadini se ne stanno accorgendo e se andassimo al voto il partito di Rossi e Renzi perderebbe ovunque. Occorre una seria e radicale opposizione alle loro idee e alla loro politica, che vada oltre le chiacchiere e che risponda agli interessi concreti degli italiani. Sovranità sarà alla testa di questa battaglia”.
Francesco Meneguzzo

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1 commento

io 9 Settembre 2015 - 9:28

“obbligo morale”… muahahahahhahahah e perchè, di grazia? levategli il vino

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