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“Né Washington né Mosca: Europa Potenza”. L’appello di CPI

by Sergio Filacchioni
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Roma, 19 mar – In un mondo in cui l’Europa rischia di essere sempre più marginalizzata, l’appello di CasaPound Italia suona come un grido di risveglio. Il nostro continente, culla di civiltà e bellezza, si trova oggi schiacciato tra le logiche di potenza di Stati Uniti e Russia, incapace di affermare la propria sovranità. È tempo di invertire la rotta: l’Europa deve riappropriarsi del suo destino e tornare protagonista della storia.

Un’Europa stretta nella morsa russo-americana

Il conflitto in Ucraina sta dimostrando, ancora una volta, come il nostro continente venga trattato come una semplice pedina nello scacchiere geopolitico globale. Da un lato Washington, con la sua politica di ingerenza e la sua visione globalista che soffoca le identità nazionali; dall’altro Mosca, erede di un imperialismo che ha sempre guardato all’Europa con ambizioni espansionistiche. Entrambe le potenze, pur in apparenza contrapposte, condividono un obiettivo comune: impedire all’Europa di diventare una forza autonoma e indipendente. “Washington e Mosca, accomunate da una convergenza di interessi anti-europei e di ideologie ugualmente improntate all’antifascismo reazionario – spiega CPI nella sua nota – si stanno accordando per spartirsi l’Ucraina martoriata e per marginalizzare il nostro continente”. È dunque evidente che l’Europa non può più accettare di essere spettatrice della propria disfatta. Durante la Guerra Fredda, il nostro continente fu diviso e sottomesso agli interessi di queste due superpotenze. Oggi, seppur in forme diverse, la storia rischia di ripetersi. Ma a differenza del passato, l’Europa ha ora l’opportunità di spezzare queste catene e di costruire il proprio destino senza dover rispondere né a Washington né a Mosca.

Un’Europa forte, sovrana e armata

Per farlo, però, è necessario un cambiamento radicale. L’Europa deve liberarsi delle illusioni del pacifismo sterile e dell’economicismo tecnocratico che l’hanno resa debole e dipendente: “Serve un’Europa armata e nucleare, fiera della propria identità, che superi i propri tabù ideologici autocastranti e si liberi dalle zavorre burocratiche che la frenano, diplomaticamente spregiudicata ed economicamente intraprendente”. L’attuale Unione Europea, appesantita da una burocrazia soffocante e da politiche remissive, non è all’altezza della sfida storica. Bisogna guardare oltre: serve un’Europa di popoli e nazioni che cooperano per un obiettivo comune, senza rinunciare alle proprie radici, spostando in alto l’asticella della propria sovranità. Solo con una visione chiara e una volontà di potenza, il nostro continente potrà uscire dall’angolo e riaffermarsi sul piano geopolitico e strategico.

Solo i patrioti possono guidare questa rinascita

Giusto per mettere le cose in chiaro: l’errore più grande sarebbe affidare il destino dell’Europa a quelle élite liberali e globaliste che negli ultimi decenni l’hanno terrorizzata. “Lo spirito europeista – chiarisce CasaPound – non può essere incarnato da liberali e globalisti, dalla generazione dei gessetti colorati e dalle ONG che dettano la loro agenda sabotatrice”. Una demarcazione netta e senza fronzoli dalle piazze degli europeisti da salotto. Giustamente. L’Europa non può essere rappresentata da chi la vuole trasformare in un mercato senza anima, governato da tecnocrati privi di visione e da burocrati lontani dai popoli. Né può essere lasciata nelle mani di chi lavora, in modo più o meno occulto, per la sua dissoluzione. Solo chi ama davvero l’Europa, chi crede nella sua grandezza e nella sua missione storica, può guidarla verso il riscatto. “Solo i patrioti – conclude CPI – possono incarnare e portare in alto l’idea dell’Europa Potenza”. Un invito a non farsi catturare dalla Fata Morgana dell’indipendentismo scialbo e senza identità: tutti i patrioti devono essere in prima linea in questa battaglia, unendo le forze al di là delle divisioni nazionali per costruire una nuova Europa. Forte, sovrana e rispettata nel mondo. Il tempo delle mezze misure è finito. Se l’Europa intera vuole sopravvivere alle sfide che la circondano da ogni lato, deve tornare a essere Potenza.

Sergio Filacchioni

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