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Mantenere viva la fiamma: il libro del convegno proibito

by La Redazione
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Roma, 14 dic – Secondo Dominique Venner “la tradizione è una scelta, un mormorio dei tempi antichi e del futuro”. Un fuoco da custodire, in altre parole. A proposito del pensatore francese: per “mantenere viva la fiamma”, come – appunto – riporta il titolo del libro, negli ultimi giorni i tipi di Passaggio al Bosco hanno pubblicato gli interventi in programma al convegno a lui dedicato in occasione del decennale della morte. Un simposio però arbitrariamente vietato dalla Prefettura di Parigi.

Una scintilla si è accesa

Il 21 maggio 2013 il “samurai d’Occidente” compiva a Notre-Dame de Paris il rito sacrificale. Una scintilla che si è accesa, per usare le parole della stessa casa editrice fiorentina. Il messaggio di Venner “forgiato nell’esempio, ha trovato dimora nei cuori dei tanti europei che rifiutano la scomparsa del proprio retaggio ed insorgono contro il fatalismo”. Così, esattamente dieci anni più tardi, l’Institut Iliade – nel rendere omaggio all’illustre connazionale – si è dovuta scontrare con l’applicazione di una direttiva liberticida emanata dal Ministro degli Interni francese.

Senza però piegarsi. Perché la conquista della libertà resta l’affermazione di un principio che – semplicemente – non va chiesto. Ancora oggi difendere la civiltà europea significa proteggere gli spazi fisici, politici e culturali.

Mantenere la fiamma, un tributo necessario

Da qui l’esigenza, tradotta in pagine e inchiostro da Passaggio al Bosco, di pubblicare questi interventi mai pronunciati. François Bousquet, Lionel Rondouin, Chiara del Fiacco, Jean-Yves Le Gallou, François Veaunes, Grégoire Gambier e Solenn Marty: tanti contributi, un unico lavoro “importante e necessario”, “vigoroso atto di tenuta e di volontà”.

L’Europa come terra delle libertà è anche il senso della prefazione, curata da Philippe Conrad. “L’Europa, per la quale Dominique Venner si è impegnato per tutta la vita, dall’Algeria a Notre-Dame, è la civiltà delle libertà. Lungi dagli ipocriti ed oltremodo effimeri diritti sociali, instaurati quale eredità dell’Illuminismo, venendo meno alla tradizione europea, la nostra civiltà è ricca di una concentrazione di libertà che non ha eguali in altre e che è inscritta nell’identità della città”.

Liberi, fedeli e ribelli

Dopo essersi concentrato sul concetto di libertas (“virtù che fa dell’Europa la prima civiltà ad abolire la schiavitù, quella che fa dell’Europa la civiltà della complementarità dei sessi, della legittimità della discussione e della cerca della lontana avventura”) lo stesso presidente dell’Institut Iliade chiude spiegando come nei fatti i reati d’opinione siano una forma di “regresso civile, un arretramento della storia, o piuttosto un’uscita dalla storia, dalla nostra storia”.

Come possiamo mantenere viva questa fiamma? Vivendo seguendo l’insegnamento di Dominque Venner. Liberi, fedeli e ribelli.

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