Roma, 29 nov – È proprio vero, non si finisce mai d’imparare. Prima notizia del giorno: lo pensavamo morto e sepolto, affossato nella diatriba diarchica tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo, ma il Movimento 5 Stelle è vivo (vabbè, si fa per dire) e combatte contro di noi. Seconda nuova: nel 2024 per fare figli basta che ci sia l’amore. Non ci credete? Bè, nemmeno noi. A quanto pare, però, per l’eurodeputata Carolina Morace è così. Ma andiamo con ordine.
L’attacco al governo Meloni
Siamo in una vuotissima sessione del Parlamento Europeo, si parla di diritti civili. A prendere parola è la famosa ex calciatrice. Che da brava attaccante che fu parte alla (solita e poco originale) carica contro il governo Meloni. «Dobbiamo prendere atto che oggi esiste un’Europa in cui le coppie gay possono sposarsi, realizzare la loro famiglia e vivere in pace e armonia nella società. In sostanza libere di amare e essere amate».
Giro palla e nuova azione, continua poi la commentatrice tecnica della seconda, dimenticabile edizione di Campioni. «E un’altra (Europa) in cui prevalgono discriminazioni e disuguaglianza. Che è quella della Bulgaria, dell’Ungheria e dell’Italia che attaccano la comunità Lgbtqi, la cui unica colpa è quella di esistere».
Ora, posto che – almeno nel nostro paese – le persone omosessuali godono giustamente di tutti i diritti fondamentali riservati anche al resto dei cittadini, bisognerebbe spendere due parole su quel concetto di famiglia, nelle parole della pentastellata tirato un po’ troppo per la giacchetta. Cartellino giallo, la lingua italiana d’altronde non è un’opinione. Ma evitiamo di tediare il lettore, perché – come vedremo – l’ex allenatrice della Viterbese maschile (l’incarico affidato dal vulcanico presidente Gaucci durò solamente due giornate) ha messo altra carne al fuoco.
Paolo Inselvini contro Carolina Morace
Il problema per Carolina Morace sarebbe tutto nelle recenti misure prese dall’esecutivo di centro-destra. Ovvero l’utero in affitto come reato universale e la detenzione per chi ricorre, anche all’estero, alla “gestazione per altri” (così la chiamano quelli bravi). Nel suo tiki-taka retorico la pentastellata contesta quindi una circolare nella quale si «dichiara illegittimo un atto di nascita con due mamme».
Chiede così parola, nel più fulmineo dei contropiedi, Paolo Inselvini, rappresentante in terra continentale di Fratelli d’Italia. La domanda dell’eurodeputato è tanto banale quanto spiazzante (per la Morace): «Forse me lo sono perso, come è possibile nascere da due madri?». Dimenticando qualche lezione di scienze, la 153 volte azzurra risponde piccata con un «siamo nel 2024, so che per te è molto difficile capirlo, ma quando ci si ama, la filiazione è normale». Sarà, eppure la riproduzione umana ce la ricordavamo diversa. Sicuramente siamo noi poco attenti e, se basta un sentimento profondo tra due persone, i figli nascono davvero sotto al cavolo. O calano dal cielo, portati dalla cicogna.
Urge un ripasso generale…
Rimandata in italiano, bocciata in biologia. Non contenta Carolina Morace – proprio in queste ore – ha rilanciato su Instagram, definendo medievale il quesito posto dal collega di destra. Immaginando l’accezione dispregiativa data al termine, vorremmo ricordare – da Dante a San Francesco, da Federico II a Petrarca, da Giotto a Marco Polo – la grande fioritura culturale di quel preciso periodo storico. Ma preferiamo non infierire, in storia concediamo il sei politico. Due materie da ripassare durante le vacanze di Natale ci sembrano già abbastanza.
Marco Battistini