Roma, 15 nov – Bastava un punto, ne sono arrivati tre. Nel penultimo turno di Nations League l’Italia supera il Belgio e timbra il biglietto per i quarti di finale. Domenica sera a Milano arriva invece la Francia: in palio il primato del girone. Ma andiamo con ordine.
Le scelte del cittì
Senza Calafiori e con il forfait dell’ultima ora di Samuele Ricci il commissario tecnico è chiamato a modificare mezza spina dorsale del “nuovo” undici azzurro. Così nel 3-5-1-1 davanti a Donnarumma spazio all’ottimo Buongiorno, Bastoni viene spostato sulla mancina e Di Lorenzo completa il reparto arretrato. Cabina di regia affidata all’esordiente Rovella (prima convocazione per il laziale), ai suoi lati – in questo centrocampo di lotta e di governo – Frattesi insieme a Tonali. Poi Cambiaso e Dimarco nel fondamentale ruolo dei quinti. Più un inedito Barella dietro al capocannoniere del campionato, l’oriundo Retegui.
Nations League: Italia corsara in Belgio
Un buonissimo primo tempo quello degli azzurri. L’Italia parte con gli piglio giusto e all’undicesimo si porta in vantaggio. Sfondando sulla catena di destra. Barella chiude il triangolo con Di Lorenzo, il braccetto del Napoli dal fondo trova l’inserimento di Tonali: l’ex milanista – primo gol in Nazionale – deve solo appoggiare in rete nella porta sguarnita. Il Belgio praticamente non si fa mai vedere dalle parti di Donnarumma: anche perché nella zona di Buongiorno – che rende Lukaku piccolo piccolo – non si passa.
Ma è il rombo formato dai quattro centrocampisti, intelligenti a non dare punti di riferimento in fase di possesso, a fare la differenza. Tempi di gioco e una discreta qualità nel palleggio costringono i padroni di casa sulla difensiva. Non ce ne voglia Adani: fare calcio è un’altra cosa (ci arriveremo probabilmente), ma gli applausi al duplice fischio del rumeno Petrescu sono davvero meritati.
Una ripresa più equilibrata
Diavoli Rossi più aggressivi ad inizio ripresa. Un paio di conclusioni dalla distanza fanno prendere coraggio a Lukaku e soci ma al 54’ è Retegui – lanciato in ripartenza da Frattesi – a divorarsi il raddoppio. Pochi secondi e anche Di Lorenzo fallisce il punto del possibile 2-0. Poi il nostro numero uno deve metterci i guantoni e – intorno all’ora – il piede.
Il ritmo più frizzante tiene viva la gara. I cambi (per noi dentro Udogie, Kean, Locatelli, Raspadori e Gatti) ci tolgono forse qualcosa. Da una parte ancora il centravanti del Napoli si rende pericoloso con una zuccata, dall’altra è il sopracitato attaccante della Fiorentina a perdere il tempo della conclusione. Chiudiamo soffrendo, ci salva il palo. Al triplice fischio arriva la gradita notizia di una Francia che non è andata oltre lo 0-0 contro Israele. Italia a quota 13, transalpini a 10.
Italia-Francia vale il primo posto
Guadagnati i quarti e, contestualmente, scongiurato lo spareggio “per non retrocedere” – ogni terza della Lega A incontrerà una seconda del raggruppamento B – sarà importante lasciarsi dietro anche la Francia. Per evitare di trovare subito Germania, Spagna e Portogallo – a patto che vincano i rispettivi gironi. La Nations League è pur sempre una competizione “minore”. Ma, come si suol dire, vincere aiuta a vincere.
Marco Battistini