Roma, 26 set – Questa mattina un centinaio di studenti sardi si sono dati appuntamento fuori dal ISS “Dionigi Scano” per dar vita ad una manifestazione unitaria, senza simboli ma con una volontà ben precisa: protestare contro le condizioni incapacitanti del trasporto pubblico locale in relazione agli orari di uscita degli studenti-pendolari. I ragazzi- coordinati dal dal Blocco Studentesco Cagliari – rivendicano lo “svolgimento di una normale vita studentesca, che comprende lo studio così come la socialità e lo sport”.
Studenti uniti
“Dopo i numerosi disagi che gli studenti-pendolari sono stati costretti a subire in seguito alla modifica dell’orario, oltre alla negazione delle uscite anticipate utili a riuscire a prendere i mezzi ARST, oggi come Blocco Studentesco abbiamo scelto di manifestare con gli studenti dello Scano“. Decisioni insomma che sembrano prese di pancia e non concertate con l’organizzazione di una vita scolastica funzionale ed organica a quella degli studenti. Nella nota rilasciata si legge anche: “Abbiamo scelto di unirci alla spontanea protesta dopo esser stati contattati da diversi studenti dell’istituto, e non abbiamo esitato a metterci a loro disposizione, in un primo momento questo lunedì presenziando l’assemblea straordinaria, riunione in cui abbiamo poi posto le basi del Sit-In odierno ricevendo le adesioni di centinaia di studenti. Quella di oggi una manifestazione senza simboli di partito o movimento, aperta a tutti gli studenti dell’istituto e delle scuole del circondario che affrontano le stesse problematiche. Come da previsioni il Sit-in si è svolto con la partecipazione e con la presenza di centinaia di studenti che hanno scelto di manifestare e condividere le proprie istanze con noi“. A nulla è servito il solito tentativo di “sabotaggio” dei collettivi di sinistra, sempre molto solerti ad affondare i grandi momenti di partecipazione studentesca ad una causa comune – Piazza Navona docet. Ora – dicono gli organizzatori di questa prima protesta – l’obiettivo è che “la presidenza e l’ARST cambino immediatamente idea per venire incontro a quelle che sono le nostre esigenze”. Nella speranza più grande, aggiungiamo noi, che i ragazzi vengano messi al più presto nelle condizioni di programmare le scuole insieme alle amministrazioni, senza più infantilismi e campane di vetro.
Sergio Filacchioni