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C’è del marcio a Bologna, Giraudo racconta i 12 mesi per far sparire la verità sulla Strage

by Andrea Grieco
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Bologna

Roma, 27 lug – Una delle pagine più oscure della storia italiana, un susseguirsi di vicende che hanno contribuito a edificare un enorme castello di menzogne, pregiudizi e intrighi orchestrati ad arte che dura da ormai più di quarant’anni. Questo racconta C’è del marcio a Bologna, il nuovo libro, edito da Passaggio al Bosco, di Guido Giraudo, ex vicedirettore di “Candido” e dirigente nazionale del FUAN nei difficili anni ’70, mostrando dettagliatamente al pubblico i 12 mesi cruciali a cavallo tra l’agosto 1980 e il luglio 1981 nei quali si decise che nessuno avrebbe mai realmente saputo la verità sulla strage alla Stazione.

L’arresto per un articolo sulla Strage di Bologna

Tutta la storia ruota intorno proprio all’arresto dello stesso Giraudo, unico giornalista ad essere stato detenuto per non aver rivelato le fonti d’informazione, in seguito ad un articolo che Giorgio Pisanò pubblicò sul settimanale “Candido “nel giugno del 1981 in relazione alla vera faccia della strategia della tensione. Un articolo che non fece altro che ipotizzare quello che oggi, più di quattro decenni dopo, è stato certificato da una perizia. Da qui si parte per riscoprire i teoremi, le trame, le omissioni, le persecuzioni e i coscienti depistaggi orditi dalla magistratura bolognese con la complicità dei servizi segreti.

Una storia che mostra le contraddizioni dell’Italia repubblicana

Un volume che, oltre ad essere arricchito dai documenti di “Candido” e da alcuni disegni originali di Almerigo Grilz, ha il merito di aver fatto nuovamente luce sulla tragica vicenda, costituendo anche una testimonianza vivacissima e molto interessante su quella che è l’incredibile e assurda, per certi versi tragica, realtà̀ del sistema giudiziario e carcerario vigente in Italia. Un tributo per i molti giovani che hanno dovuto subire, ingiustamente, la repressione istituzionalizzata e la criminalizzazione assoluta solamente per aver sostenuto un’idea troppo pericolosa per il potere.

Andrea Grieco

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