Roma, 21 lug – Con una previsione per il 2024 del + 6,5%, la Costa d’Avorio è uno dei paesi con la più alta crescita economica (non solo dell’Africa ma del mondo intero): un fatto dovuto alla ingente esportazione di materie prime, tra le quali spiccano il cacao, ma anche gli anacardi e la gomma arabica. Di recente, anche la produzione di oro si è rivelata degna di menzione.
Costa d’Avorio e petrolio
C’è da dire però che da qualche anno la Costa d’Avorio è anche un produttore di gas e petrolio, estratti nelle sue acque territoriali, e se per adesso la produzione di oro nero si aggira sui 60mila barili al giorno, il governo punta ad aumentare la produzione portandola entro il 2027 a 200mila barili. Per raggiungere questo obiettivo punta a ricevere investimenti per 15 miliardi di dollari.
Il ruolo dell’Italia e dell’Eni
Il più importante investitore nel settore degli idrocarburi è l’Eni, che nel 2021 ha scoperto due importanti giacimenti di idrocarburi e nel 2023 ha iniziato a estrarre petrolio e gas dal giacimento offshore di Baleine, il quale adesso genera 50mila barili di petrolio al giorno, ma per il 2027 dovrebbe aumentare la produzione a 150mila barili al giorno. Dopo Baleine, però,l’Eni ha scoperto un altro giacimento denominato Calao il quale però non è ancora entrato in produzione. In ogni caso, quando essa comincerà, l’estrazione permetterà alla Costa D’Avorio di aumentare ulteriormente la produzione. C’è poi l’obiettivo di incrementare anche la produzione di gas, ma in questo caso lo scopo non è l’esportazione, bensì l’utilizzo per il fabbisogno interno.
Giuseppe De Santis