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SCIA edilizia: cos’è, a cosa serve e come funziona

by Redazione
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La SCIA Edilizia è una delle procedure amministrative necessarie allo svolgimento di opere oppure di interventi specifici in campo edile. Per svolgere quest’attività è necessario rivolgersi a un geometra Roma o nella città più vicina che possa svolgere i documenti necessari alla sua approvazione. Ma vediamo nel dettaglio cos’è la SCIA, come funziona e per quali lavori è necessario richiederla. 

Cos’è la SCIA Edilizia? 

La SCIA Edilizia è un’attività che serve a segnalare in modo certificato l’inizio delle attività. Si tratta di una certificazione che deve essere presentata al Comune di riferimento prima di svolgere alcuni tipi di specifici interventi edilizi. La sua introduzione è avvenuta nel 2010 come previsto dalla legge 122/2010. La SCIA viene impiegata da quella data come sostitutivo della ex DIA ossia della Denuncia di Inizio Attività. 

 

Quali sono i lavori che necessitano della SCIA? 

Gli interventi che sono soggetti alla SCIA sono quelli che non rientrano nel libero regime di edilizia libera e quelli per i quali non viene richiesto nemmeno il Permesso di Costruire. Nello specifico, si utilizza la SCIA per svolgere interventi quali: 

  1. Manutenzione straordinaria che riguarda una o più parti strutturali dell’edificio. 
  2. Restaurazione o risanamento conservativo di ciò che riguarda le parti strutturali di un edificio. 
  3. Ristrutturazione edilizia per tutti i casi che non rientrano nell’articolo 10, comma 1, lettera c. 
  4. Varianti a fine dei lavori che non si configurano come variazione essenziale. 
  5. Variazioni in corso d’opera al Permesso di Costruire che non incidono su parametri urbanistici né sulle volumetrie dell’immobile, non modificano la destinazione d’uso, non cambiano categoria edilizia e non alterano la sagoma di edifici vincolati. 

Ad esempio, tra i lavori che richiedono la presentazione della SCIA Edilizia sono: apertura e chiusura di fori porta e finestre sulle parti strutturali interne ed esterne; costruzione di scale esterne o interne; costruzione di terrazzi e balconi; sostituzione e rifacimento del solaio e del tetto. Tutti questi interventi però non devono assolutamente comportare un aumento della metratura effettiva dell’edificio. 

 

SCIA Edilizia: da chi può essere presentata? 

La SCIA Edilizia viene presentata dal proprietario dell’immobile al SUAP ossia allo Sportello Unico Edilizia del Comune di riferimento. 

La documentazione che deve essere presentata ha bisogno di un progetto che dovrà essere obbligatoriamente redatto da un tecnico abilitato come un geometra. A questa va aggiunta anche la dichiarazione sostitutiva delle certificazioni, le attestazioni e le osservazioni compilate sempre da un tecnico abilitato. 

Infine, bisognerà corredare la domanda con degli elaborati tecnici che serviranno a definire la dichiarazione di conformità ai requisiti di legge. Infine, si dovranno pagare e allegare le distinte dei bollettini corrisposti. 

 

Come funziona la SCIA e quando si possono iniziare i lavori? 

Una volta compilata e presentata la SCIA al SUAP bisogna attendere che la documentazione venga revisionata da parte del reparto tecnico del Comune. Il tecnico abilitato del Comune ha 30 giorni purché si verifichi la legittimità delle dichiarazioni. 

Nel caso in cui il tecnico dovesse riscontrare delle dichiarazioni false o un’incompletezza delle informazioni potrebbe scegliere di prendere dei provvedimenti. 

Il primo provvedimento che si può prendere è: che in caso di mancanze lievi si richieda l’integrazione di documenti mancanti. Il secondo caso invece è la sospensione dei lavori e la rimozione di eventuali attività dannose. 

Ecco perché bisogna aspettare sempre 30 giorni prima di iniziare i lavori. Se però dopo 30 giorni il Comune non risponde, allora bisogna applicare la cosiddetta regola del “silenzio-assenso” che permette di iniziare i lavori in regola anche senza aver ricevuto una risposta efficace. 

La durata della documentazione presentata è pari a quella della DIA, questo vuol dire che una volta che la certificazione è stata accettata e i lavori sono iniziati bisogna concludere le operazioni entro tre anni. Se ciò non avviene allora per completare le operazioni bisognerà presentare una nuova SCIA. 

 

Quali sono i costi? 

La SCIA Edilizia essendo una documentazione tecnica ha anche dei costi che dipendono da due fattori. Il primo sono le imposte locali che cambiano a seconda del Comune di riferimento; invece, il secondo è quello che si deve corrispondere al professionista tecnico abilitato che ha un costo che varia tra i 300 e i 1000 euro circa. 

 

SCIA dopo i lavori? Come funziona la sanatoria? 

Se si sceglie di presentare la SCIA dopo aver già effettuato i lavori, allora bisogna fare attenzione ai costi che si dovranno corrispondere per svolgere una sanatoria prima che vengano fatti dei controlli e che si venga di conseguenza multati per non aver effettuato la presentazione della Comunicazione di Inizio Attività. 

In caso di presentazione della SCIA tardiva in corso all’esecuzione dei lavori la sanzione parte da 516 euro. Mentre nel caso di richiesta della sanatoria dopo aver eseguito l’intervento a seconda della tipologia dello stesso la sanzione può andare dai 516 euro fino ai 5164 euro. 

La SCIA edilizia, in definitiva, è uno strumento indispensabile per procedere alla realizzazione di alcuni interventi edilizi, consentendo ai proprietari di immobili di avviare lavori di ristrutturazione, restauro e manutenzione straordinaria in conformità alle normative vigenti. 

Solo con una presentazione accurata della documentazione e un’attenta verifica delle dichiarazioni, è possibile evitare sanzioni future o la necessità di una sanatoria. Nel caso in cui non si presenti nemmeno la dichiarazione tardiva, infatti, si rischia una sanzione molto più alta che può andare da un minimo di 1500 euro fino a raggiungere i 15 mila euro. 

 

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