Atene, 23 lug – Il Parlamento greco nella notte ha approvato il secondo pacchetto di riforme richieste dai creditori internazionali per riavviare i negoziati sul piano di salvataggio da oltre 80 miliardi. Al termine di un dibattito protrattosi fino a tarda notte, l’esito del voto certifica 230 sì, 63 no, 5 astenuti.
Tra i no ci sono stati 31 deputati di Syriza, un numero di dissidenti tuttavia inferiore rispetto alla settimana scorsa (erano stati 39, ndr) e fra i favorevoli anche l’ex ministro delle Finanze, Varoufakis, il quale ha spiegato il suo voto dicendo al quotidiano Khatimerini che lo ha fatto “soltanto per far guadagnare tempo al governo” pur confermando che a suo modo di vedere l’intesa con i creditori è destinata a fallire.
I PROVVEDIMENTI – Ieri notte sono state varate le modifiche al codice di procedura civile e l’adozione delle regole europee sulla risoluzione delle banche in fallimento. Il sì a queste riforme consentirà di avviare il negoziato con la ex Troika (Ue, Bce e Fmi) e chiudere un accordo sul piano di salvataggio entro la scadenza del 20 agosto, quando Atene dovrà restituire 3,2 miliardi alla Banca Centrale Europea.
ALEXIS CANTA VITTORIA – “Abbiamo lottato, seminato, e vinceremo”, ha dichiarato un soddisfatto Alexis Tsipras, spiegando che “il piano garantirà aiuti che copriranno totalmente le esigenze greche per i prossimi tre anni, inoltre darà il via alla discussione sulla ristrutturazione del debito”.
PROTESTE IN PIAZZA – Piazza Syntagma intanto è tornata a farsi sentire. Il maggiore sindacato del settore pubblico, l’Adedy, è sceso in strada radunandosi in piazza Syntagma contro il nuovo piano di salvataggio e per ribaltare l’austerità e difendere la sovranità popolare. Alcuni manifestanti a volto coperto hanno lanciato bombe carta contro la polizia schierata a difesa del Parlamento, ma non ci sono stati contatti.
Giancarlo Litta
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