Roma, 30 mar – C’è un fortunato video del 2018 (ben presto trasformato in simpatico meme) nel quale Silvio Berlusconi – durante la lettura di un comunicato del centrodestra nel contesto delle consultazioni al Quirinale – accompagna Matteo Salvini contando fino a tre con le dita. Già da tempo sulla via del personale declino politico, nello stesso anno il Cavaliere decide di rituffarsi nell’altra sua grande passione, il calcio. Dopo i grandi successi del Milan, acquista così una piccola squadra lombarda da poco tornata nel calcio professionistico. “Un Monza giovane, italiano che possa un giorno andare in Europa”: quando ancora i brianzoli militavano in Serie C l’ex primo ministro aveva già ben chiaro il triplice obiettivo.
La linea “azzurra” e la linea verde
Forse perché accompagnata dal fuori tempo massimo “i ragazzi avranno i capelli molto in ordine, non avranno barba, tatuaggi e orecchini vari” l’uscita del fondatore di Mediaset venne accolta con velata ilarità. Ma vinta la terza serie con una rosa composta praticamente da soli connazionali (2019/20, due stranieri con scarsissimo minutaggio) la caratteristica dei biancorossi si è mantenuta nel tempo. Tanto che oggi il tecnico Palladino – l’ultima scommessa calcistica vinta da Berlusconi – si può permettere il lusso di schierare solamente un 30% di giocatori allogeni. In tal senso il Monza è la squadra più virtuosa della Serie A.
Linea azzurra e linea verde, primi due punti del “programma” berlusconiano. Ecco che nel ritorno in cadetteria al Brianteo si fece largo una schiera di promettenti ventenni. Di Gregorio, Pirola, l’oriundo Carlos Augusto, Frattesi, Colpani, lo stesso portoghese Dany Mota: nomi che insomma abbiamo imparato a conoscere. E poi Vignato, Rovella fino alle nuove promesse di oggi. L’italo-argentino Carboni (fresco d’esordio con la Selección), il figlio d’arte Maldini – che qui sembra aver trovato la propria dimensione – la punta Colombo.
Il Monza italiano in corsa per l’Europa
Così dopo il brillante esordio in Serie A – un undicesimo posto con scalpi del livello di Inter, Juventus e Napoli (rimarrà negli annali la famosa battuta presidenziale) – eccoci al Monza italiano in piena corsa per l’Europa. E, particolare non da poco, con il bilancio in ordine. Decimi in classifica, salvezza ormai in tasca, a nove giornate dal termine capitan Pessina e soci possono guardare alle grandi che precedono proprio l’undici brianzolo.
La classifica recita: Monza 42, Lazio e Fiorentina 43 (ma i gigliati devono recuperare la partita contro l’Atalanta), Napoli 45. La settima posizione dei partenopei è quella che ad oggi – al netto dell’eventuale ulteriore posto in Champions League e di chi vincerà la Coppa Italia – garantisce virtualmente l’accesso alla prossima Conference. La graduatoria è comunque cortissima: in tal senso anche arrivando ottavi si potrebbero spalancare le porte dei rettangoli verdi del vecchio continente.
Occhio al calendario
Un assist a questo Monza italiano che sogna l’Europa arriva ora dal calendario. Sì, perché nel giro di una quarantina di giorni i bagai avranno l’opportunità di dimostrare che più dell’esperienza (di biancocelesti, viola e partenopei) può la voglia di superarsi. Senza dimenticare che le concorrenti saranno alle prese con tanti impegni ravvicinati o dovranno metabolizzare avvicendamenti in panchina – stiamo parlando in particolare di toscani e capitolini. Si parte oggi nella Torino granata – attenzione anche gli uomini di Juric, 41 punti – per poi sfidare domenica prossima al Brianteo proprio gli ormai ex campioni d’Italia. Ma gli scontri diretti non finiscono qui: dopo aver ricevuto in casa Atalanta e Lazio, si andrà alla terzultima in quel di Firenze. In mezzo l’insidiosa trasferta di Bologna e quella più abbordabile a Lecce. Dopo il Frosinone (in casa), Di Gregorio e colleghi chiuderanno allo Juventus Stadium.
Si parla inoltre di una sempre più probabile cessione della società, con il gruppo Fininvest pronto a lasciare ad Orienta, realtà lombardo-romagnola specializzata in investimenti intersettoriali. Non c’è due senza tre, il cerchio berlusconiano potrebbe chiudersi. Il Monza, giovane e italiano, può davvero sognare l’Europa.
Marco Battistini