Roma, 23 feb – La Procura di Roma ha aperto un’indagine sul Ponte sullo stretto dopo che le opposizioni avevano presentato un esposto il 1 febbraio: Schlein, Fratoianni e Bonelli (senza Conte) si sono ritrovati uniti nel solito sabotaggio all’Italia.
La sinistra odia l’Italia
Che la sinistra nutra un rapporto d’odio verso l’Italia e le grandi opere è risaputo: ma quand’è che la necessità di fare opposizione diventa vero e proprio sabotaggio? Al momento si tratta di un fascicolo senza ipotesi di reato né indagati, all’interno del quale però finiscono sotto la lente della pm Alessia Natale, che si occupa di reati contro la pubblica amministrazione, tutte le procedure sull’attività di progettazione e di realizzazione del collegamento stabile fra Calabria e Sicilia. Come al solito le procure si prestano ai giochetti della sinistra: se non c’è reato perché aprire un’indagine? Perché i soldi pubblici devono essere spesi per fare contenti tre partiti di minoranza? L’accesso agli atti richiesto da Bonelli e negato dalla società Stretto di Messina è sufficiente per una passerella a Piazzale Clodio?
L’irritazione di Salvini
Nell’usultanza generale dei soliti no-ponte è trapelata l’irritazione del Ministro Matteo Salvini che parla di Pd e Sinistra come “nemici dell’Italia“. Come dargli torto? Schlein in un paese con una magistratura “normale” in questo momento si troverebbe a dover spiegare ad un giudice perché il suo partito non paga gli affitti delle sedi di Roma. Invece gli è consentito fare delazione con il pieno supporto di una procura che d’indipendente non ha veramente nulla.
Sergio Filacchioni