Roma, 16 feb – I bagni “gender neutral” alla Università Bocconi di Milano non si possono criticare. Pena la sospensione, e ci si mette il rettore in prima fila. Una vicenda a dir poco imbarazzante presa di mira con particolare enfasi da Stefano Zecchi sul Giornale. Con toni che non faticheremmo a definire moderati, vista la gravità del fatto.
Critichi i bagni gender neutral? La Bocconi ti sospende
La motivazione del firmata dal Magnifico Rettore Francesco Billari è spettacolare nella sua ridicolaggine: “Il predetto provvedimento disciplinare sarà inserito nel suo fascicolò personale e comunicato agli uffici interessati e alla commissione di laurea in sede di discussione della tesi. Potrà inoltre aver effetto su eventuali benefici economici accordati dall’università”. Insomma, rischi anche per eventuali borse di studio o addirittura per la laurea. Complimenti, caro ateneo, davvero una dimostrazione di grande civiltà. E soprattutto di cultura.
Vietato criticare la dittatura Lgbt
Non si può esprimere neanche un parere negativo su un luogo intimo dove possano entrare tutti indistintamente dal sesso, in una società che si lamenta delle violenze sulle donne un giorno sì e l’altro pure. “Commenti offensivi” e quando mai no. Quando ci si oppone a imposizioni bieche spacciate per democratiche, bisogna pure stare zitti. Che ai signorini (ine, o chiamatele come vi pare) non sta bene. Però la democrazia anzitutto. Quella di chi la pensa come loro, ovviamente. Quello a cui stiamo assistendo è un attacco delibrato alla natura e alla dignità umana, di qualsiasi sesso o genere. Con la complicità – e questa è la cosa peggiore – di chi dovrebbe formare le generazioni del futuro.
Stelio Fergola