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Il delirio arcobaleno di Valeria Forte: “Un bambino a due o tre anni è già trans”

by Michele Iozzino
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Valeria Forte

Roma, 8 dic – Se sentivate la mancanza delle sparate insensate di una Michela Murgia, eccovi accontentati in questo cupio dissolvi progressista. A sgomitare per riempire il vuoto lasciato dalla scrittrice sarda è Valeria Forte che – dopo essersi fatta notare per un articolo in cui accusava tutti gli uomini di pensare come un femminicida – durante l’ultima punta di Piazzapulita su La7 è arrivata a dire: “Un bambino a due o tre anni è già trans”. Così da giustificare l’indottrinamento arcobaleno dei più piccoli.

Cos’ha detto Valeria Forte

Insomma, i bambini come smettono di gattonare già avrebbero in mente la transizione di genere. Affermazione paradossale, ma che alla Forte serve per giustificare la necessità di scardinare nei più piccoli l’idea di un “binarismo abissale”. La diretta conseguenza è quindi una rieducazione fin dalla più tenera età: “Che a scuola si parli di queste cose è fondamentale”. Ma non è finita qui. Nell’imbarazzo generale, si lancia anche in un’accalorata intemereta sull’ideologia gender: “Che cosa è la teoria gender? È qualcosa che vi spaventa così profondamente che proprio non ce la fate. Inventate così tanti nemici immaginari che a un certo punto c’è da chiedervi qual è la realtà per voi”. Uno slancio retorico che più che scalfire i propri interlocutori sembra rivelare le idiosincrasie profonde della sua autrice. Basterebbe passare in rassegna le varie etichette (fascista, razzista, omofobo, ecc.) che la sinistra usa per squalificare i propri avversari politici, per ribaltare l’accusa di inventare nemici immaginari. Ancora più sorprendente il punto sulla realtà, quando è il mondo progressista a perdere il senso del reale tra decostruzioni e astrazioni varie.

La replica di Mario Adinolfi

A rispondere alla Forte, ci pensa Mario Adinolfi, anche lui ospite della trasmissione: “Come fai a dire che esistono i bambini trans a due anni? Come si fa a immaginare una vita sempre piegata alle logiche dell’ideologia e non della natura e della realtà? Ma l’hai mai visto un bambino di due anni?”. Ma, forse per evitare qualche imbarazzo alla Forte, il padrone di casa Corrado Formigli lo ferma, distorcendo il senso delle sue parole: “Mario, perdonami, ma questo tuo ragionamento porterebbe a dire che l’omosessualità è qualcosa che si può curare, come purtroppo ha detto qualche pazzo”.

Michele Iozzino

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