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Il no alla carne sintetica dell’Italia irrita i fegati di +Europa e ambientalisti

by La Redazione
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Italia carne sintetica

Roma, 17 nov – L’Italia ha detto no alla carne sintetica. Una decisione, una buona volta, frutto di indipendenza e non di “inseguimento” di correnti venute dall’estero. Il nostro infatti è l’unico Paese in Europa ad aver rifiutato la possibilità di “coltivare” la carne in laboratorio rendendola addirittura illegale.

Italia, no alla carne sintetica: +Europa e Coldiretti vanno allo scontro fisico (letteralmente)

No alla produzione e alla vendita in Italia della carne coltivata. Il disegno di di legge presentato dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida proibisce “la produzione e l’immissione sul mercato di alimenti e mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati”. Il nostro è il primo Paese europeo a introdurre il divieto. La Camera ha approvato con 159 voti favorevoli, 53 no e 34 astenuti. Compatta la maggioranza, si registrano l’astensione del Pd e il voto contrario di M5s e Avs.

L’ambientalismo, il “solito”, capeggiato dal deputato di +Europa Benedetto Della Vedova, ha manifestato la propria irritazione organica in Piazza Montecitorio. Arrivando addirittura allo scontro fisico con il presidente di Coldiretti Ettore Prandini. Prima la provocazione di Della Vedova, poi la reazione fisica del secondo. Della Vedova medesimo minaccia la denuncia, il presidente dell’associazione nazionale agricola non si scusa e ricambia la minaccia di denuncia. Ovviamente, la stessa associazione è in prima fila contro l’ambientalismo pro-cibo sintetico.

La stampa mainstream intanto parla di “Prandini che aggredisce e spintona Della Vedova”. Peccato che nei video non ci sia traccia di spintonamenti. Al massimo di attacchi verbali.

L’equivoco di una definizione

Le fonti scientifiche sostengono che sia tecnicamente “un errore” definire sintetica una carne “coltivata in laboratorio”. Noi facciamo fatica a recepire come coltivazione – un processo spesso naturale – qualcosa che nasce in provetta. Dunque ci suona decisamente difficile – oltre che un tentativo di deviazione dalla reale “natura” del prodotto – non utilizzare la parola “sintetico”. Parliamo di un prodotto da laboratorio, ottenuto tramite tecniche bioingegneristiche studiate per la sintesi di tessuto vivente nell’ambito della medicina riabilitativa. Non si tratta certamente di qualcosa di naturale, di conseguenza i moniti di alcuni “scienziati” suonano come un modo per aggirare la questione e non farla notare troppo agli osservatori disattenti.

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