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Precariato, flessibilità estrema e stipendi da fame: ecco come McDonald’s tratta i dipendenti

by Andrea Grieco
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McDonald's

Roma, 10 nov – McDonald’s, la famigerata catena di fast food americana simbolo moderno della globalizzazione occidentale a stelle e strisce, si trova ora a dover affrontare in Italia il malcontento dei propri dipendenti. Le associazioni dei lavoratori del settore hanno proclamato lo stato di agitazione con il blocco di tutte le flessibilità degli orari di lavoro supplementare e straordinario. La scelta di mobilitarsi contro l’azienda è stata presa dopo che la stessa ha deciso di respingere la richiesta di un incontro per la stipula dell’integrativo aziendalePrecarietà estrema e salari bassi, ecco le condizioni in cui si trovano i lavoratori della grande multinazionale.

McDonald’s non mostra attenzione ai propri lavoratori

“La risposta ricevuta dall’azienda non fa che confermare la scarsa attenzione che riserva al benessere dei suoi addetti. Mentre altri marchi del settore adottano politiche di miglioramento delle condizioni di lavoro, valorizzando il ruolo dei dipendenti e redistribuendo la produttività, McDonald’s mostra una chiara mancanza di impegno a fare passi avanti in questa direzione”. Queste le parole dei lavoratori sulla questione, i quali chiedono solamente dei cambiamenti contrattuali affinché sia possibile garantire una vita dignitosa.

Ecco il mondo del lavoro globalizzato in mano alle multinazionali

Per i dipendenti di McDonald’s, sempre più spesso giovani, le uniche certezze sono contratti a scadenza e part-time di poche ore, estrema flessibilità lavorativa e, soprattutto, stipendi da fame. Il mondo del lavoro globalizzato e preda delle multinazionali offre solamente precariato (in Italia oggi circa tre milioni di persone) e sfruttamento. Il nostro Paese in questa tendenza è il fanalino di coda in Europa: le conseguenze sono insoddisfazione, ansia e disillusione per il futuro. Oltre a ciò, aumentano le famiglie in condizione di povertà dettate dall’aumento del caro vita e dai redditi sempre più bassi. Tutto questo senza alcuno scudo sociale o politiche reali e strutturate per contrastare questi fenomeni.

Andrea Grieco

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