Roma, 30 ott – Ovviamente, si cerca ossessivamente chi grida “Allah Akbar” (ammesso e non concesso che questo sia sempre un urlo terrorista inneggiante al Jihad, cosa non vera in senso assoluto, ma è un altro discorso). E ci si indigna per il sempreverde “antisemitismo” di stampo antiebraico. Dimenticando totalmente che altrove ne è attivo uno di stampo antiarabo. Insomma, siamo in un momento in cui popoli si stanno ammazzando tra loro (uno è a diretto rischio di sterminio), ma qualcuno fa finta di saltare dalla sedia se in un’area geografica a maggioranza musulmana degli israeliani rischino addirittura la pelle.
Il sempreverde “antisemitismo” in un momento di violenza acuta
Come riporta Tgcom24. all’aeroporto di Makhatchakala, capitale della repubblica russa a maggioranza musulmana del Daghestan, è stato caos puro. Un vero e proprio assalto alla pista e al terminal, dopo l’annuncio dell’atterraggio di un aereo proveniente da Israele.Sui social spuntano video e immagini di persone che invadono lo scalo, abbattono le barriere, con l’unico obiettivo di attaccare il velivolo. Circa 150 le persone arrestate.
Ovviamente, Israele è “saltata dalla sedia” lanciando moniti verso Mosca. I russi “proteggano la sicurezza di tutti i cittadini israeliani ed ebrei ovunque essi si trovino e agiscano in maniera risoluta contro i manifestanti e contro la selvaggia istigazione diretta contro gli ebrei e gli israeliani”, si ammonisce dal ministero degli Esteri di Tel Aviv. Non poteva mancare l’intervento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il quale ha parlato di “video spaventosi da Makhachkala”, e ovviamente tirando acqua al proprio mulino: “Non è un incidente isolato, ma piuttosto fa parte della diffusa cultura russa di odio verso le altre nazioni. Nell’ultimo anno il ministro degli Esteri russo ha espresso una serie di dichiarazioni antisemite, e anche il presidente russo ha fatto insulti antisemiti”.
C’è una guerra in corso: basta con le fesserie
Chi parla di antisemitismo in Daghestan vive in un mondo tutto suo. Per meglio dire, ci vive che si preoccupa in questo momento di “antisemitismo” in sento antiebreo e non di “antisemitismo” in senso generale. La verità nuda e cruda, al netto delle chiacchiere e delle indignazioni a correnti alternate e doppiopesiste, è che c’è una guerra in atto in Medio Oriente. E chi si aspetta sicurezza e “immacolazione” per uno qualsiasi dei gruppi etnici e religiosi coinvolti semplicemente non sta guardando alla realtà. L’assalto in Daghestan è una conseguenza delle ultime vicende tra Israele e Palestina. Non è questione di prendere le parti di nessuno, ma di rendersene conto. Cosa potrebbe mai andare storto in un’area a maggioranza musulmana in un momento storico in cui un’altra maggioranza musulmana in Palestina sta rischiando lo sterminio? Certo che gli attacchi sono antisemiti e antiebraici. Esattamente come Israele sta pepretrando attività belliche antisemite e antiarabe. Ora, mentre scriviamo queste righe. Basta con le idiozie, cerchiamo di guardare a possibili soluzioni, piuttosto. Anche se sappiamo bene che questo monito cadrà nel vuoto, a vantaggio della solita propaganda da quattro soldi.
Alberto Celletti