Roma, 26 ott – I clandestini continuano ad assediare Lampedusa, così, nel silenzio generale delle distrazioni del conflitto tra Israele e Palestina. Situazione ottimale per incrementare numeri e sbarchi, d’altronde. La scorsa notte, un maxisbarco – come lo definisce l’Ansa – ne porta altri 356 sull’isola siciliana.
Clandestini e Lampedusa, non esattamente una storia d’amore
A parte le feste organizzate da immigrazionisti del posto, c’è ben poco da stare allegri. I clandestini sbarcati a Lampedusa nella notte sono 356, tra cui ben due donne (ancora una volta, maggioranza schiacciante di uomini, alla faccia delle retoriche su chi scappa dalle presunte guerre). Lo fanno in un peschereccio lungo 25 metri, scortato da due motovedette della Capitaneria di porto e una della Guardia di finanza. Chi c’è a bordo? I solidi: bengalesi, egiziani, pakistani e siriani. Luoghi di guerra non pervenuti (perfino la Siria è arduo definirla tale, in questo momento, nonostante un conflitto non ancora ufficialmente estinto). Denaro: da quattromila fino a ottomila euro sborsati per la traversata. Nei Paesi d’origine, un capitale.
L’anno dei record non si ferma
“Nella struttura di contrada Imbriacola, ieri sera, dopo il trasferimento di 210 persone con il traghetto di linea per Porto Empedocle, erano rimasti appena nove ospiti. Al momento sono in corso le procedure di identificazione dei nuovi arrivati, in attesa che la Prefettura di Agrigento disponga eventuali nuovi spostamenti”, si legge sull’agenzia nazionale. Per il resto, i numeri sono impressionanti e con tutta probabilità supereranno quelli del 2017: oltre 141mila al momento, ma mancano ancora i mesi di novembre e dicembre per tornare ai vertici di una classifica ben poco invidiabile. Dal governo vengono sempre i soliti segnali, fermi alle ultime – futili – dichiarazioni di un mese fa.
Aurelio Del Monte