Roma, 23 ott – Vincenzo De Luca con il Pd ha sempre avuto uno strano rapporto, questo si sa. Il politico campano, a dirla a tutta, ha spesso espresso approcci politici molto diversi da quelli tradizionali del Nazareno. Ma la sua franchezza, in certi casi, è un ottimo spunto per incasellare taluni concetti.
De Luca sul Pd: “È il peggio della Dc e del Pci”
A prescindere dal colorito del personaggio, il De Luca che tuona contro il Pd, per di più davanti a centinaia di migliaia di spettatori, fa un effetto diretto. Il presidente della Regione Campania, ospite da Fabio Fazio nel suo “Che tempo che fa” trasclocato dalla Rai, non nel manda certamente a dire. D’altronde, lo stesso suo libro che presenta proprio in occasione della trasmissione è piuttosto inequivocavile: “Nonostante il Pd”. Per De Luca, infatti, il Pd “ha raccolto il peggio del Pci e il peggio della Dc”. Dopo le bordate già lanciate precedentemente alla festa del Foglio , ora De Luca non risparmia altre accuse. Aggiungendo anche: “Il mio libro è un messaggio di gratitudine ai dirigenti del Pd che ho conosciuto in 10 anni: sono anime morte, spesso distanti, spesso avversari. Sono tanti dirigenti non una comunità complessa che resta importante”.
Un progetto che ha sempre ingannato tutti, dalle origini
Nemici dei lavoratori travestiti da amici. Impositori travestiti da democratici. Immigrazionisti autorazzisti travestiti da antirazzisti. La lista delle dissimulazioni dei dem italiani è lunga. Il De Luca che tuona contro il Pd è solo l’ennesima dimostrazione che parlare in modo schietto scopre altarini, incongruenze, contraddizioni continue in una politica già di per sé controversa, ma che nella sua anima “sinistra” raggiunte gli apici sotto ogni profilo.
Alberto Celletti