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Anche la Grecia ha la sua Elly Schlein: ex Goldman Sachs alla guida di Syriza

by Michele Iozzino
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Kasselakis

Roma, 26 sett – Senza dubbio Stefanos Kasselakis non è il classico profilo che ci si aspetterebbe da un partito (almeno nominalmente) di estrema sinistra: una vita passata negli Stati Uniti, ex trader per Goldman Sachs, e ora armatore navale. Eppure sarà lui a sostituire l’ex primo ministro Greco Alexis Tsipras alla guida di Syriza.

Il paradosso Kasselakis

Dopo la batosta elettorale di fine giugno e il misero 17,84% racimolato da Syriza, Tsipras aveva deciso di lasciare la leadership del partito. Ma a succedergli non sarà colei che sembrava dover essere l’erede designato, ovvero l’ex ministro del lavoro Efi Achtsioglou, bensì quello che in molti reputano un “papa straniero” e un “corpo estraneo” come Kasselakis. Per capire la stranezza della vittoria di quest’ultimo alle primarie di Syriza, basti pensare che l’unica precedente esperienza politica del trentacinquenne è stata la partecipazione, come volontario, al comitato elettorale dell’allora senatore Joe Biden durante le primarie del 2008. A rendere ancora più paradossale la cosa è il curriculum di Kasselakis: nato in un ricco quartiere di Atene nel 1988, a 14 anni si trasferisce con la famiglia negli Stati Uniti, si laurea in Economia presso l’Università della Pennsylvania, dal 2009 – quando cioè la Grecia vive una gravissima crisi economica sotto la scure di Troika e banche – lavora come trader per Goldmam Sachs, per poi fondare una propria compagnia navale con sede negli Stati Uniti di nome SwiftBulk.

Una Elly Schlein in salsa greca

Se già Tsipras aveva intrapreso un processo di normalizzazione, con Kasselakis la crisi d’identità del partito e l’abbandono dei temi sociali raggiungono forse il loro apice. Quest’ultimo sembra infatti avere in mente un Partito Democratico sul modello americano, tanto da scrivere in un editoriale di luglio: “Ho aderito a Syriza perché credevo che con Tsipras avremmo potuto creare l’equivalente Partito Democratico della Grecia”. La sua è stata una campagna elettorale giocata soprattutto sui social e negandosi ai dibattiti con gli altri candidati. Al centro del suo messaggio slogan più o meno impolitici sul “portare la Grecia nella modernità” e “proposte di legge bipartisan sull’economia e sulla riforma della giustizia a protezioni progressiste sui diritti umani, sulla casa, sulla povertà”. Uno spostamento d’asse sempre più verso il tema dei diritti civili, come “Legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso, implementare la formazione sulla diversità in tutto il settore pubblico, consentire alle donne single di ricevere finanziamenti per la fertilità e i trattamenti di fecondazione in vitro, concedere la cittadinanza a tutti i bambini immigrati che sono nati e cresciuti in Grecia e affrontare la recidiva con generosi piani di reintegrazione”. D’altronde. lo stesso Kasselakis è dichiaratamente omosessuale ed è sposato con un infermiere americano. Insomma, una sorta di Elly Schlein in salsa greca.

Michele Iozzino

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