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Addio a Napolitano, il presidente anti-italiano per eccellenza

by Stelio Fergola
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napolitano morto

Roma, 22 sett – Muore Giorgio Napolitano, ma non c’è niente da elogiare. Lo sa chiunque guardi questa povera Nazione in una prospettiva vaga di una sopravvivenza, di una resistenza, di un minimo di boccata d’ossigeno a un declino votato alla morte sempre più accentuato, da decenni, quotidianamente, senza sosta. Una crisi morale, culturale, nazionale, economica e patriottica che un personaggio come Napolitano ha contribuito a rafforzare, e da protagonista. Non solo nella demonizzata cosiddetta “Seconda Repubblica”, ma praticamente da quando la sua carriera ha spiccato il volo.

Napolitano, anti-italiano amante delle Patrie altrui

Durante i suoi giorni di ricovero in condizioni gravissime, Giorgio Napolitano è stato definito da Papa Francesco “un servitore della Patria”. Qualcuno ha addirittura scambiato l’affermazione per carità cristiana, dovuta da parte di un Pontefice che creda nel verbo cattolico. Nulla di più sbagliato. Per non infierire su un uomo morente non è obbligatorio raccontare sciocchezze, ma, appunto, non infierire: dovrebbe essere un concetto elementare. L’affermazione di Bergoglio c’entra poco con la cristianità: è semplicemente una sciocchezza. O, se preferite, una falsità bella e buona.

Perché il signor Giorgio Napolitano, nella sua carriera politica, di Patria ne ha avuta qualcuna e l’ha servita, questo è verissimo. Ma – come molti hanno detto, ed è giusto ripetere le verità assolute, non è obbligatorio essere originali – tra queste non figura quella italiana. Amico dei sovietici in tempo di guerra fredda, successivamente diventa pappa e ciccia con gli americani (e nel caso del 2011, pure con i francesi). Degli italiani, in questa mesta storia, non c’è alcuna traccia. C’è solo l’immagine di un personaggio triste, da sempre con i cosiddetti poteri forti (altra definizione retorica e banale, ma ripetiamo: quando c’è la verità dietro, c’è poco da inventare) che la storia potrà ricordare eventualmente come uno dei responsabili della fine definitiva di questa Nazione.

Una carica monopolizzata dagli interessi anti-nazionali

Per il poco che in teoria conterebbe l’incarico – discorso lungo da non affrontare in questa sede – l’ultimo presidente della Repubblica che abbia davvero difeso gli interessi del Paese è stato Francesco Cossiga. Da Oscar Luigi Scalfaro in poi, il buio. Si potrebbe salvare qualcosa della presidenza di Carlo Azeglio Ciampi, quanto meno sulla sponsorizzazione dell’Inno di Mameli e su una visione parzialmente onesta intellettualmente sulla guerra civile 1943 – 1943 (citando i volontari di Salò, il presidente disse: “In modo diverso, anche loro amavano l’Italia), ma anche nel caso di questa eccezione parliamo di un nome lugubre, che tra gli anni Ottanta e Novanta ha contribuito a liquidare parte del potere finanziario e industriale italiano. Quindi, come dire, al massimo la sua parentesi al Quirinale si può considerare come un piccolo pentimento, non molto di più.

Stelio Fergola

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