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Caro voli, taxi, Covid, tassa sugli extraprofitti delle banche: cosa prevede il dl Asset 

by La Redazione
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Roma, 8 ago – Via libera da parte del Consiglio dei ministri al cosiddetto dl Asset, decreto legge “recante disposizioni urgenti a tutela degli utenti e in materia di attività economiche e investimenti strategici”. Si va dal nodo dei taxi alle misure contro il caro-voli e il Ponte sullo Stretto. Vediamo allora nel dettaglio cosa prevede il dl Asset. Ecco le principali novità introdotte.

Ecco cosa prevede il dl Asset

Taxi – Un concorso straordinario, fino a un incremento del 20% rispetto alle licenze esistenti, potrà essere bandito da città metropolitane, capoluoghi e comuni con aeroporti internazionali. Il concorso sarà aperto a nuovi operatori, con una procedura che si prevede più veloce, certa e semplificata. Viene inoltre esclusa l’ipotesi di cumulabilità delle licenze definitive. In arrivo semplificazioni e accelerazioni  per le procedure inerenti le licenze temporanee, prorogabili per 24 mesi. Raddoppio dell’ecobonus per l’acquisto dei taxi e pure per Ncc. 

Voli – Nel dl Asset c’è anche lo stop agli algoritmi che alzano i prezzi dei voli. Il Cdm ha approvato una norma che vieta la fissazione dinamica delle tariffe da parte delle compagnie aeree, modulata in relazione al tempo della prenotazione, se la fissazione è applicata su rotte nazionali di collegamento con le isole e avviene o durante un periodo di picco di domanda legata alla stagionalità o in concomitanza di uno stato di emergenza nazionale e se conduce a un prezzo di vendita del biglietto o dei servizi accessori del 200% superiore alla tariffa media del volo.

Ponte sullo Stretto – “Per permettere l’assunzione di tecnici dall’alta professionalità per il Ponte sullo Stretto di Messina si prevede la deroga al tetto dei compensi previsti per amministratori e dipendenti pubblici in linea con quanto già fatto per il Giubileo o Anas 2.0″, scrive il Mit. “La norma riguarda la necessità di reperire super esperti massimamente competenti, provenienti anche da aziende come Anas e da Rfi (Rete ferroviaria italiana), per le quali non è previsto il limite”, si legge ancora nella nota.

Piccoli comuni – Istituito in apposito ‘Fondo investimenti stradali nei piccoli comuni’, dedicato alla messa in sicurezza e manutenzione delle strade, ponti e viadotti comunali: 50 milioni dal 2023 al 2025 nello stato di previsione del Mit. “Potranno presentare richieste di contributo i comuni fino a 5000 abitanti per interventi dal costo non superiore a 150 mila euro”.

Delocalizzazioni – “Se un’impresa delocalizza prima dei 10 anni dovrà restituire gli incentivi”, spiega il ministro Urso. ”Nel decreto è prevista l’estensione a 10 anni del termine per il recupero degli incentivi per le grandi imprese che delocalizzano”, dice il ministro.

Semiconduttori – Anticipate alcune misure urgenti che saranno più compiutamente definite nel piano nazionale per la microelettronica con cui vengono destinate a questo settore 700 milioni di euro in credito d’imposta maggiorato per la ricerca e lo sviluppo di semiconduttori. “Settecento milioni di euro già destinati con questo decreto al settore dei semiconduttori, per incentivare gli investimenti stranieri, e comunque investimenti delle nostre imprese, nel settore che noi consideriamo strategico per l’economia italiana”.

Incendi – Pene più dure per i piromani. Aumenta da quattro a sei anni di carcere la pena base minima per chi mette a fuoco boschi o vivai forestali destinati al rimboschimento. Per i roghi dovuti a colpa e non a dolo la pena minima sale da uno a due anni. Aumento di un terzo della pena e fino alla metà quando il piromane ha agito per trarne profitto per sé o per altri, o con abuso dei poteri o con negligenza nell’esecuzione di incarichi o servizi nell’ambito della prevenzione e della lotta attiva contro gli incendi boschivi.

8xmille – Destinazione dell’8 per mille anche al “recupero delle tossicodipendenze e delle altre dipendenze patologiche”. Dal prossimo anno (sui redditi 2023) si potrà indicare la voce specifica, mentre per quest’anno la quota destinata allo Stato senza scelta di una delle 5 attuali tipologie di intervento andrà “prioritariamente” a finanziare “interventi straordinari” contro le tossicodipendenze.

Covid – Via l’obbligo di isolamento per le persone risultate positive. Sarà possibile uscire di casa e andare al lavoro anche con la malattia in corso. A oggi era fissato a 5 giorni l’obbligo di isolamento, a partire dal tampone positivo o dall’insorgere dei sintomi. Via anche l’autosorveglianza per i contatti di persone positive, con l’obbligo di indossare le mascherine FFP2 al chiuso o in presenza di assembramenti. Cade infine l’indicazione per Regioni e Province autonome di comunicare quotidianamente i dati sui contagi a ministero e Iss: saranno invece comunicati “con periodicità stabilita con provvedimento della direzione generale del ministero della Salute”.

Granchio blu – Contro la diffusione del granchio blu, specie aliena che sta incidendo in maniera negativa sui nostri ecosistemi, a partire dal 1° agosto si autorizza la spesa di 2,9 milioni di euro, da destinare a consorzi e imprese di acquacoltura che provvedono alla sua cattura e al successivo smaltimento.

Extraprofitti banche – Prelievo sugli extraprofitti delle banche “limitato al 2023”. Il ministro Salvini ha annunciato che “gli introiti saranno destinati a due voci: aiuto ai mutui prima casa e taglio delle tasse. L’innalzamento dei tassi della Bce ha portato a un innalzamento del costo del denaro per famiglie e imprese. Non c’è stato un altrettanto solerte, veloce e importante aumento per i consumatori. Quindi in questo gap si verrà a contare un 40% di prelievo dagli extraprofitti multimiliardari delle banche”. Si specifica che la tassa sugli extraprofitti bancari varrà sui bilanci 2022 e 2023. E il prelievo del 40% scatterà se il margine di interesse registrato nel 2022 “eccede per almeno il 3%” il valore dell’esercizio 2021. Percentuale che sale al 6% confrontando il 2023 col 2022”. La tassa non potrà superare il 25% del valore del patrimonio netto alla data di chiusura dell’esercizio antecedente a quello in corso al primo gennaio 2023. L’imposta straordinaria non è deducibile ai fini delle imposte sui redditi e dell’imposta regionale sulle attività produttive.

Alessandro Della Guglia

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