Roma, 4 lug – Prove di campo largo sul salario minimo. Questa mattina le opposizioni, a eccezione di Italia viva, hanno depositato una proposta di legge unitaria per fissare a 9 euro l’ora il salario minimo legale.
Depositata pdl sul salario minimo
Si intitola “Disposizioni per l’istituzione del salario minimo” il disegno di legge – sottoscritto da Pd, M5s, SI, Azione, Europa verde e +Europa – che è stato depositato oggi alla Camera. Tra gli otto punti che compongono la proposta vi sono: l’introduzione di una soglia minima di 9 euro l’ora, non solo per i lavoratori dipendenti ma per tutte le tipologie di lavoro, come nell’ambito della parasubordinazione e del lavoro autonomo; la creazione di un’apposita commissione, composta dalle istituzioni e dalle parti sociali, che ha come compito principale quello di aggiornare periodicamente il trattamento economico minimo orario; il riferimento ai contratti collettivi nazionali nel caso che questi siano superiori al salario minimo; misure contro le possibili elusioni della norma, come falsi contratti part-time o la restituzione forzata di parte del salario; un fondo temporaneo per coprire gli aumenti contrattuali.
Il commento della politica
Tra i sostenitori della proposta c’è chi come Nicola Fratoianni di Sinistra italiana parla di “norma di civiltà” che permetterebbe di “uscire dalla preistoria salariale”, mentre l’ex premier Giuseppe Conte ha attaccato direttamente il capo di governo: “Giorgia Meloni, che pure guadagna 30 volte tanto, nel discorso alle Camere per la fiducia si era definita ‘underdog’, ossia ‘svantaggiata’. La Presidente del Consiglio smetta di dire no al salario minimo e non si dimentichi di coloro che ‘svantaggiati’ lo sono davvero”. Secondo il governo una legge sul salario minimo sarebbe inutile, se non controproducente, in quanto la stragrande maggioranza dei contratti sarebbe già regolata dalla contrattazione collettiva. Così il ministro del Lavoro Marina Calderone: “Non sono convinta che al salario minimo si possa arrivare per legge”. Posizione condivisa dalla stessa Meloni, la quale aggiunge che l’approccio del governo “va nella direzione di favorire una contrattazione collettiva sempre più virtuosa, investire sul welfare aziendale, agire su agevolazioni fiscali e contributive, stimolare i rinnovi contrattuali”. Sulla stessa linea anche Italia viva, con il senatore Enrico Borghi che ha spiegato: “Sul salario minimo si può discutere di tutto, ma i nodi sono altri e passano attraverso la diminuzione delle tasse fiscali sul lavoro”.
Michele Iozzino
3 comments
Oggigiorno il salario minimo come variabile fissa è una misura imbecille, come imbecille è la ticinese Schlein alla quale è scappato detto che una cameriera lamentava lo stipendio bloccato a fronte delle camere di un albergo aumentate di prezzo, senza neppure intuire che quando si alzano i prezzi spesso è un pesante segnale della diminuzione della clientela. Ignoranti al cubo !!
Non se ne puo’ piu’ delle parole inutili di questi politici che fanno finta di interessarsi degli italiani di cui molti oramai sono alla fame mentre hanno acconsentito alla distruzione della libera impresa privata italiana sia con la truffa covid che con la guerra dei nazisti ucraini per conto nato.Questo ha portato ad aumenti esponenziali di bollette dell’ energia e gas da parte di società il cui unico scopo spesso è il profitto e rendita di posizione essendo state privatizzate
Da questi due c…ni non vorrei nemmeno il caffè al bar… Emarginare punto.