Roma, 19 giu – “Non si può essere figli di due mamme”. Così la Procura di Padova dà una batosta all’universo Lgbt, lo stesso che da anni “si sposa”, adotta figli all’estero da uteri in affitto e fa, sostanzialmente, ciò che più aggrada ai loro componenti senza minimamente curarsi di una legge, quella italiana, sostanzialmente di segno opposto.
“Illegittimo l’atto di nascita con 2 mamme”: la Procura di Padova “cerca guai”
La procuratrice di Padova, Valeria Sanzari, parla all’Ansa così: “Sono casi uguali, non c’è nessun motivo per differenziare. Le notifiche dell’impugnazione arriveranno a tutte le 33 coppie per le quali abbiamo chiesto al Comune, ad aprile, gli atti anagrafici”. Come a dire, ora abbiamo proceduto su una coppia omo e sulla sua pretesa di essere genitori di una bambina, ma anche le altre 32 registrate seguiranno lo stesso corso. La Sanzari ha anche aggiunto l’ovvio, riguardo l’impugnazione: “Io sono tenuta a far rispettare la legge e con l’attuale normativa non posso fare altro”. Nel testo si legge: “La giovane età della bambina esclude che la modifica del cognome come richiesto possa avere ripercussioni sulla sua vita sociale”. Inoltre “la costante giurisprudenza della Corte di Cassazione in materia”, non può che ritenere “illegittima l’indicazione nell’atto di nascita in questione del nominativo” della seconda mamma (non biologica) “quale secondo genitore”.
La furia Lgbt è pronta a scatenarsi
Dall’altro lato, ovviamente, preparano i “fucili”. Insorge la coppia, insorge – manco a dirlo – il Pd, insorge il sindaco Sergio Giordani (ovviamente un “indipendente” di centro-sinistra, quindi Pd sotto mentite spoglie, come al solito). Dietro le quinte, insorgerà l’universo Lgbt. La coppia parla di “identità violata” definendola come al solito “un diritto fondamentale”. Il Pd la spara grossissima, per bocca della deputata Rachele Scarpa che immagina addirittura un mondo fantastico in cui il governo Meloni dia la caccia a gay e lesbiche: “In Italia l’accanimento contro le famiglie arcobaleno inaugurato dall’ insediamento del governo Meloni sembra non conoscere tregua”. Il sindaco invece si atteggia a una sorta di Gandhi delle coppie omo, rivendicando la sua scelta di violare la legge italiana (salvo poi, come sempre avviene, magari prepararsi a chiederne il sovvertimento sulla base delle situazioni di fatto che l’hanno violata per anni): “Sono sereno e convinto delle scelte fatte. Dal 2017 trascrivo gli atti di nascita delle bambine e dei bambini figli di due mamme. È un atto di responsabilità verso questi piccoli perché non accetto il pensiero che ci siano bambini discriminati fin da subito, e appena nascono, nei loro fondamentali diritti”. Sì, mancava la parola “discriminazione”, un jolly che non manca mai.
Alberto Celletti
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Froci del cz.. state nel vs territorio e lasciate stare il mondo normale.
[…] letto nei titoli dei giornali, ovviamente ieri e oggi in particolar modo, dopo la decisione della Procura di Padova che non fa altro che – oltre che rispettare la legge italiana sui bambini nati all’estero da […]